(nell’immagine qui sopra: una scena del film “metropolis”, regia di friz lang, germania 1927).
mi chiedo se è (come dire?) “abusivo” il quartiere tamburi a fianco dell’acciaieria ilva di taranto.
(chiaro, oggi qualsiasi rivendicazione sarebbe assurda. sto solamente cercando di capire meglio una questione dolorosa e complicata).
mi spiego.
quando a taranto fu costruito il quarto siderurgico dell’italsider (era il 1964) dai notai che registrarono gli atti relativi ai terreni furono definite numerose servitù di inedificabilità totale o parziale delle zone attorno allo stabilimento.
sui terreni confinanti gravò una servitù di emissione degli scarichi industriali in cui l’italsider era il fondo servito e le aree limitrofe erano i fondi serventi.
ciò venne poi sancito dal piano regolatore di mezzo secolo fa.
non conosco però nel dettaglio le servitù imposte a quei terreni: quali vincoli di inedificabilità totale, quali di divieto parziale, quali vincoli sull’uso agricolo e così via.
né so in che misura quei divieti vennero rispettati.
il quartiere tamburi – che è uno degli elementi di criticità per la questione ilva – era all’epoca un insediamento di 3-4mila abitanti.
ora il quartiere è un insediamento che forse ha più di 26mila abitanti.
mi domando: lo sviluppo urbanistico attorno allo stabilimento ha occupato anche le aree le aree soggette a queste servitù?
le servitù hanno consentito di acquistare a prezzi bassissimi i terreni poi edificati?