spianiamo ‘sta città marcia, tombiamo i suoi canali con i ruderi dei palazzi colerosi, incendiamo ‘ste gondole poltrone a dondolo per cretini.
via da venezia noi borghesi della cultura, noi salvatori settis susanne tamare, noi saggisti da inserto culturale; noi salviamo venezia; no airbnb, no maschere, no turismo di massa, no bar cinesi, no mose, no grandi navi, no kaiak, no turisti ricconi, no turisti straccioni.
non valgono nulla i brividi estetici di noi prof del liceo iscritti al fai e a italia nostra.
via da venezia noi turisti che vogliamo vietare venezia agli altri turisti, perché noi pensiamo di essere i *veri* turisti che salvano la città, siamo colti, visitiamo le mostre, cerchiamo i ristoranti quelli dei veneziani veri; perché noi pensiamo di essere i *veri* cittadini del centro storico; e tutti gli altri – i crocieristi, i magnati russi sul panfilo di zinco, il popolo sudato degli infradito, gli zelarini e quelli di campalto, gli attori milionari con paparazzi – sono falsi turisti e falsi cittadini mordi e fuggi che distruggono la città.
via da venezia noi turisti prof del liceo che venezia è solo mia e che sarà devastata solo dagli altri.
distruggere la venezia museo del brivido estetico borghese
spianare questa fabbrica di tramonti in bacino.
NON LASCIATE MORIRE VENEZIA
Il Presidente del FAI scrive all’UNESCO
Mentre sono in corso i lavori del 43º World Heritage Committee dell’UNESCO a Baku in Azerbaijan, il Presidente del FAI – Fondo Ambiente Italiano Andrea Carandini ha indirizzato al Direttore Generale Mechtild Rössler una lettera per chiedere particolare attenzione riguardo all’emergenza di Venezia, che rischia di essere iscritta nella lista dei siti in pericolo e bisognosi di tutela.
A questo proposito, il Presidente del FAI allerta il Comitato dell’inconsistenza dell’ipotesi Marghera e dell’assenza di un progetto concreto e strutturato che possa mettere in salvo la Laguna. Nella lettera che alleghiamo viene rinnovato l’appello per un’immediata esclusione dal Canale della Giudecca delle grandi navi sopra le 40.000 tonnellate; non solo, si chiede che l’intera laguna venga risparmiata dal transito delle grandi imbarcazioni e dalla ricerca di ogni eventuale alternativa che comprometta l’equilibrio idrogeologico della città.
Al link a seguire potrete trovare alcuni materiali di approfondimento, come le osservazioni presentate all’UNESCO dalla Delegazione FAI di Venezia, un appello di associazioni locali cui ha aderito anche il FAI veneziano e un intervento del Presidente Carandini su questo stesso tema.
noi ripudiamo l’antica venezia estenuata e sfatta da voluttà secolari, che noi pure amammo e possedemmo in un gran sogno nostalgico.
ripudiamo la venezia dei forestieri, mercato di antiquari falsificatori, calamita dello snobismo e dell’imbecillità universali, letto sfondato da carovane di amanti, semicupio ingemmato per cortigiane cosmopolite, cloaca massima del passatismo.
noi vogliamo guarire e cicatrizzare questa città putrescente, piaga magnifica di passato. noi vogliamo rianimare e nobilitare il popolo veneziano, decaduto dalla sua antica grandezza, morfinizzato da una vigliaccheria stomachevole ed avvilita dall’abitudine dei suoi piccoli commerci loschi.
noi vogliamo preparare la nascita di una venezia industriale e militare che possa rovinare il mare adriatico, gran lago italiano.
affrettiamoci a colmare i piccoli canali puzzolenti con le macerie dei vecchi palazzi crollanti e lebbrosi.
bruciamo le gondole, poltrone a dondolo per cretini, e innalziamo fino al cielo l’imponente geometria dei ponti metallici e degli opifici chiomati di fumo, per abolire le curve cascanti delle vecchie architetture.
venga finalmente il regno della divina luce elettrica, a liberare venezia dal suo venale chiaro di luna da camera ammobiliata.