sul sole 24 ore di oggi abbiamo pubblicato un’intervista con giacomo agostini, il più grande campione di motociclismo degli anni ’60 e ’70, in relazione con la nuova f3, la moto a tre cilindri che la mv agusta ha modellato sulle moto mv agusta con cui agostini stravinceva. oggi agostini ha 68 anni.
sul quotidiano, vincolato dagli spazi micidiali della carta, l’intervista è uscita in forma succinta. qui invece voglio riservarti la chiacchierata completa con agostini.
èccola
buon giorno, agostini. sono jacopo giliberto, e sono un giornalista del sole 24 ore. l’intervista è rivolta non agli appassionati di motociclismo, i quali sanno già tutto di lei, bensì al lettore generico. quindi mi scuso in anticipo se le porrò alcune domande che a lei sembreranno di un’ovvietà profonda.
nessun problema.
cominciamo con la carta d’identità. chi è lei? dove è nato?
a brescia.
a brescia o nella provincia di brescia?
a brescia.
ero convinto che lei fosse bergamasco.
nella sostanza sì, sono bergamasco. sono di famiglia bergamasca e fin da piccolo abito nella bergamasca, e risiedo a bergamo.
abita in città o in provincia di bergamo?
in città.
una piccola confessione. io ho 49 anni e quando ero un ragazzino lei era il motociclista più famoso al mondo. se mi avessero detto che un giorno l’avrei intervistata, non ci avrei mai creduto.
ah ah ah.
restiamo al tema dell’infanzia. quando ha cominciato a correre?
quando ho cominciato? credo di essere nato con questo pensiero, della motocicletta. quando mi chiedevano che cos’avrei fatto da grande, rispondevo “io voglio correre in moto”. anche se la famiglia non aveva una tradizione in questo senso. tra i 10 e gli 11 anni correvo le prime gincane con la moto che mi aveva comprato mio padre. e alla fine ci sono riuscito. ho corso davvero.
quanti gran premi ha vinto?
ho vinto 123 gran premi, 15 mondiali, nelle classi 350 e 500, e 18 titoli italiani.
mi pare che valentino rossi debba ancora studiare per superarla.
valentino è lì, mi sta ancora indietro ma giustamente vorrebbe riuscire a battermi.
con che marca ha cominciato?
ho iniziato con la morini, che mi ha dato la possibilità di entrare in questo mondo, e poi nel ’65 sono passato all’emmevì agusta, con cui o vinto 13 titoli mondiali. poi sono passato alla yamaha, con cui ho vinto altri due titoli mondiali. la emmevì agusta è stata la mia seconda famiglia.
tra l’mv agusta di oggi e quella di allora c’è una continuità? lo stesso spirito?
nell’emmevì di oggi si ritrova quella stessa radice, è sempre stata quel marchio di prestigio e fortunatamente da quando l’hanno presa i castiglioni hanno saputo mantenere lo stesso standard, lo stesso livello di prestigio. forse è merito proprio di questo marchio, il quale ha sempre spinto tutti i proprietari dell’emmevì agusta a realizzare sempre moto di altissimo livello. non a caso, otto o dieci anni fa i giapponesi hanno eletto l’emmevì agusta “migliore moto del mondo”. non una giapponese: hanno eletto proprio l’emmevì.
lei ha qualche mv agusta nella sua rimessa? un modello nuovo o quelle storiche delle sue vittorie?
ho la mia tre cilindri 500.
lei correva con le tre cilindri, certo.
sì, era una configurazione nuova. le moto avevano uno, due o quattro cilindri. il conte agusta aveva voluto che si studiasse un motore a tre cilindri, contro il parere di tutti. contro il parere dei suoi ingegneri. e invece… con le vittorie si era presa questa rivincita.
e ora i castiglioni con la nuova f3 riscoprono il motore a tre cilindri.
difatti, hanno voluto seguire una tradizione ed è una moto meravigliosa. non ho ancora potuto provarla ancora; è in mano ai collaudatori. ma sono contento che ci sia questa moto al salone del ciclo e motociclo.
argento e rossa, come da tradizione.
la mv agusta dev’essere argento e rossa, come è rossa la ferrari. ci sono ferrari di tutti i colori, nere o gialle o verdi; ma la ferrari “è” rossa. così anche la mercedes, che “è” argento; poi per il mercato producono mercedes di tutti i colori, ma il colore storico della mercedes è argento. e l’emmevì agusta è argento e rossa, anche se hanno livree di tutti i colori.
un cenno ai ragazzi, ai motociclisti con meno esperienza.
la moto è una cosa meravigliosa, dà un senso di libertà e dà sensazioni che la macchina non ti dà. la moto, la guidi; la macchina invece ti porta. ma attenzione, la moto è come un’arma carica dalla quale può sempre partire il colpo in qualsiasi momento. quindi chiede rispetto e attenzione. rispetto per il mezzo, rispetto per le regole e per il codice della strada, e attenzione massima.
finita l'intervista, ecco qualche link utile e due anteprime della nuova mv agusta f3: vista d'insieme e un dettaglio.
qui la scheda di wikipedìa su giacomo agostini
qui il sito web del salone del ciclo e motociclo eicma
qui il sito web dell'mv agusta