venezia. modesta proposta per gli antichi cannoni ricuperati per il mose.

modesta proposta per il consorzio venezia nuova che sta costruendo il mose.

alle bocche di porto che mettono in collegamento la laguna di venezia con il golfo di venezia (le bocche di porto sono tre: lido, malamocco e chioggia) da molti secoli ci sono fortificazioni.

questi forti servivano a proteggere venezia da aggressioni via mare.
ci sono “i due castelli” di san niccolò alla bocca di porto del lido, di origine medievale; il forte degli alberoni a malamocco; il forte san felice e chioggia, e poi altre fortificazioni (il cinquecentesco forte di sant’andrea, la torre massimianea di sant’erasmo, gli ottagoni e così via).
alcune fortezze sono della serenissima, altre sono state costruite dopo il 1815 dagli austriaci.
ci sono infine fortificazioni più recenti, bunker e residui di batterie costiere.

per la costruzione delle dighe ottocentesche all’imbocco della laguna (i progetti e le realizzazioni cominciate per esempio da paleocapa), i vecchi cannoni ad avancarica delle batterie furono dismessi e riutilizzati come bitte d’ormeggio.

i colossali cannoni costieri ad avancarica dei forti sono stati cementati a mo’ di bitte nel corpo delle dighe d’accesso.
le “culatte” dei cannoni sporgono ogni centinaio di metri dal piano di calpestio delle dighe di alberoni, pellestrina, san niccoletto, punta sabbioni.

i cantieri del mose hanno smantellato lunghi tratti delle dighe per potervi costruire la grande opera contro le acque alte.

alcuni antichi e preziosi cannoni, nei tratti non toccati dal lavori, sono ancora al loro posto; ma molti di questi manufatti pregiati sono stati estratti insieme con lo smantellamento delle dighe per realizzare le opere del mose.

ho fotografato uno di questi cannoni che il consorzio venezia nuova non ha estratto dalle dighe. molti altri invece sono stati tolti.

uno dei cannoni costieri ad avancarica della batteria del forte di malamocco-alberoni riutilizzato come bitta d'ormeggio. sullo sfondo, il cantiere di costruzione del mose.

uno degli antichi cannoni costieri ad avancarica della batteria del forte di malamocco-alberoni riutilizzato come bitta d’ormeggio. sullo sfondo, il cantiere di costruzione del mose.

domande.

dove sono stati messi i cannoni estratti dalle dighe?

in che condizioni erano?

che destinazione ha dato loro la sovrintendenza?

che programmi di riutilizzo degli antichi splendidi cannoni prevede il progetto mose?

foto cannone 2

la mia modesta proposta per il consorzio venezia nuova.

quanto rimane di queste preziose e rare testimonianze storiche estratte dal consorzio venezia nuova potrebbero essere disposte allineate, a ricordo delle batterie costiere dei secoli scorsi, a mo’ di batteria su basamenti di calcestruzzo a fianco di uno degli edifici tecnici di servizio del mose alle bocche di porto di venezia.
secondo il loro numero, potrebbero essere un solo allestimento di diversi cannoni, oppure più allestimenti alle diverse bocche di porto.

per analogia, questi cannoni allestiti su una spalla di calcestruzzo sarebbero un completamento del paio di cannoni veneziani contro l’assedio austriaco del 1849 che sono stati montati sul bastione a metà del ponte ferroviario translagunare, le cui bocche da fuoco sono rivolte verso marghera.

mi farebbe piacere se il consorzio venezia nuova rispondesse alle mie domande.

  • Ghezzo Francesca |

    Buonasera stiamo cercando nuove idee per riutilizzare i fortini di S. Pietro in Volta, Pellestrina e Caroman per recuperare un po’ di storia in siti che sono abbandonati e potrebbero essere riutilizzati per cultura o svago a beneficio dei residenti. La ringrazio per l’attenzione e per i suggerimenti che potrà darci. Cordialmente la saluto.
    Francesca

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