può essere sfortuna.
ieri a san giuliano milanese un'altra esplosione in un'azienda milanese di trattamento di rifiuti.
giorni fa, venerdì 5 novembre, era successo alla eureco di paderno dugnano, con sette operai feriti (alcuni dei quali in modo gravissimo).
ieri alla ghibeca di san giuliano milanese.
l'associazione ecologista ambiente e lavoro, vicina al sindacato, da decenni sègue il tema della sicurezza degli impianti industriali ed ha una conoscenza profonda delle normative sul rischio di incidente industriale rilevante, cioè la cosiddetta direttiva sèveso.
tutto nasce sabato 10 luglio 1976 attorno all'ora di pranzo nello stabilimento icmesa di meda (milano), quando una reazione incontrollata produsse una nube di diossina che si depositò soprattutto su sèveso. non morì alcuna persona. morirono molti animali.
l'europa varò una direttiva sui rischi di incidente rilevante che prese nome dall'evento.
in italia ci sono 1.096 aziende a rischio industriale rilevante (d.lgs. 334/1999 e smi) censite dal ministero dell'ambiente (dati aggiornati al mese scorso).
di queste 1.096 aziende, 571 rientrano in articolo 6, e sono sottoposte all'obbligo di invio di una notifica alle autorità competenti e 525 rientrano in articolo 8 e devono inviare anche un rapporto di sicurezza. le autorità competenti sono sette: ministero ambiente, prefettura, regione, provincia, comune, vigili del fuoco provinciali e regionali.
in fondo alla pagina puoi scaricare l'elenco completo delle aziende sottoposte alla legge sèveso.
qualora le aziende rientrino nella legge sèveso devono essere sottoposte a ispezioni e controlli specifici degli enti preposti, ulteriori a quelli normali delle asl, che sono previsti per tutte le aziende, ai sensi del testo unico sulla sicurezza sul lavoro (decreto legislativo n. 81 del 2008). se le aziende rientrano nella legge sèveso i controlli sono molto più rigorosi e diventa più difficile evadere le normative di sicurezza.
che tipo di impianti sono elencati nel censimento del ministero dell'ambiente?
raffinerie, depositi di gpl (le grandi sfere bianche), serbatoi di carburante (i cilindroni d'acciaio), stabilimenti chimici e petrolchimici. inoltre, sono ricomprese nella direttiva sèveso un gran numero di piccole industria che però maneggiano sostanze pericolose: è il caso delle galvàniche e delle cromerìe.
ho citato qui sopra i depositi di gpl. tema su cui tornerò più sotto.
che cosa dice rino pavanello, capo "storico" dell'associazione ambiente e lavoro?
"chiediamo che la "legge seveso" sulla prevenzione degli incidenti industriali rilevanti, sia estesa alle aziende di trattamento rifiuti e di trasporto di merci pericolose".
attenzione. pavanello parla anche di trasporto di merci pericolose.
il trasporto infatti non è sottoposto alle normative.
e qui sta un trucco. spesso accade che le stazioni ferroviarie si trasformino in pericoli involontari. basta che su un binario morto dorma un convoglio di carri cisterna pieni di sostanze rischiose.
qualcuno, anni fa, non ricordo chi fosse, mi disse che in qualche caso le stazioni e i treni merci venivano usati proprio come "espediente" per evitare di finire sotto i controlli della "direttiva sèveso". ma immàgino che lo stesso possa accadere – che so – con i camion lasciati posteggiati nei piazzali.
l'affermazione di pavanello sui pericoli trasporti e la sottolineatura che ho fatto sui serbatoi di gpl possono essere collegate anche con un altro fatto di cronaca.
un anno e mezzo fa a viareggio un treno carico di gpl esplose uccidendo quasi venti persone (le vittime erano 16 ma non so se qualcun altro morì in sèguito).
io c'ero.
ricordo le fiamme, via porta pietrasanta e via ponchielli, pompieri, odore, ambulanze, persone che vagavano con lo sguardo stupefatto, l'asfalto fuso nel quale erano inglobati come in un budino nero i frammenti della vita di ogni giorno: una staghetta di una montatura di occhiali, un soldino, frammenti brillanti di vetro, una molletta fermacapelli.
il gpl è un prodotto splendido ma pericoloso, e richiede la massima attenzione. non dev'essere limitato o penalizzato, ma dev'essere usato in modo sicuro. e chi lo trasporta, deve farlo bene. con coscienza.
lascio il tema gpl e torno indietro, alla legge sèveso e alle aziende di trattamento dei rifiuti industriali.
le aziende rientrano nella legge sèveso a seconda delle quantità di sostanze pericolose che detengono anche come stoccaggi e anche provvisori (cioè anche un solo giorno l'anno) perché si attua il principio della massima precauzione possibile (visto che gli incidenti possono accadere in qualsiasi giorno).
"purtroppo attualmente molte aziende di trattamento rifiuti e di stoccaggio o trasoprto merci pericolose – dice ancora rino pavanello di ambiente e lavoro – dichiarano di non rientrare nella legge seveso, nonostante la gravità e la frequenza degli incidenti e delle esplosioni che avvengono in queste attività. in caso di più aziende "vicine" occorre sommare le quantità di sostanze pericolose totali di tutte le aziende per controllare i possibili effetti domino; per cui è la somma delle quantità delle sostanze presenti in tutte le aziende "vicine", che determina l'applicabilità o meno della legge sèveso.
segnalo, infine, che a milano c'è un'azienda di trattamento dei rifiuti che sègue la direttiva sèveso. è tra le migliaia di aziende milanesi, l'unica impresa nel comune di milano sottoposta ai controlli e alle verifiche della legge sui rischi industriali rilevanti.
è la ecoltecnica, sul bordo della milano-laghi a un passo dal càrcere di bollate.
è gestita in modo molto competente e decisamente accorto. l'ho visto di persona.