sorpresa. l’arabia saudita, che nuota nel greggio, vuole 16 reattori nucleari in 20 anni.

mentre la germania, una delle grandi potenze industriali, ha deciso di uscire con gradualità dall'esperienza nucleare; mentre l'italia si prepara ad affrontare il suo secondo referendum atomico; mentre il giappone s'arrabatta nel tentativo di uscire dalla crisi irrisolta di fukushima; mentre accade tutto questo l'arabia ha deciso di dotarsi di sedici reattori nucleari entro il 2030.
sedici. il doppio del programma nucleare italiano promesso e poi fermato.

qualche dettaglio ricavato da una notizia della reuters. i sauditi vorrebbero avviare due centrali l'anno con un costo di 7 miliardi di dollari l'una, per arrivare a 16 reattori nel 2030, in modo da soddisfare con l'energia nucleare il 20% del fabbisogno elettrico.

l'arabia è il maggiore produttore ed esportatore di petrolio al mondo, e i giacimenti sono comodi, poco profondi, forniscono petrolio di ottima qualità a costo assai contenuto.

anche l'iran, paese che galleggia su giacimenti spropositati di greggio e metano, da qualche anno è al centro di polemiche internazionali perché vuole dotarsi di energia atomica, come quella di buscer che è in avviamento con tecnologia vver della russa rosatom.

un anno e mezzo fa gli emirati arabi uniti avevano contattato un consorzio coreano per la costruzione di quattro centrali atomiche del costo di 20,4 miliardi di dollari.