acqua. referendum. attenzione, c’è un tranello nascosto. documento fitch.

attenzione ai referendum.
uno dei due referendum sull'acqua che si voteranno il 12 e 13 giugno (cioè tra una decina di giorni) non è "contro la privatizzazione".

forse il "sì" degli italiani a quello specifico referendum colpirebbe non l'assetto proprietario degli acquedotti bensì danneggerebbe in modo irreparabile i bilanci delle aziende idriche. di tutte.
colpirebbe tutti gli acquedotti italiani. pubblici o privati. acquedotti cittadini o regionali. quotati o comunali. danneggerebbe tutti gli acquedotti.

se passassero i "sì", sarebbe a scàpito della qualità dell'acqua servita e della qualità della depurazione, a scàpito dei cittadini che pagano le tasse comunali e le tariffe, a scàpito di noi consumatori.

lo dice la fitch, una delle maggiori e più autorevoli società di rating.

mi spiego meglio.
uno dei due quesiti del referendum, quello con la scheda gialla, riguarda la determinazione della tariffa del servizio dell'acquedotto idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito.
la domanda che ci sarà posta è:

volete voi che sia abrogato il comma 1, dell'art. 154 (tariffa del servizio idrico integrato) del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 "norme in materia ambientale", limitatamente alla seguente parte: "dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito"?

clicca qui per scaricare il comunicato integrale della fitch "referendum could put water sector invesstments at risk" (36mb, in inglese)

per fitch, se gli italiani voteranno sì a questa domanda potrebbero bloccarsi gli investimenti per mantenere e migliorare gli acquedotti.
"le incertezze regolatorie sulla rimunerazione futura degli investimenti che potrebbe risultare dal referendum può afere come effetto che le banche sospendano i prestiti al settore finché non ci sarà maggiore chiarezza su sistemi alternativi di rimunerazione. ciò può produrre ritardi nella realizzazione degli investimenti e può danneggiare la capacità delle aziende acquedottistiche nel realizzare gli impegni della loro concessione", dice francesca fraulo, direttrice nel gruppo energia, utilities e regolazione della fitch.

la fitch assegna il rating a due grandi sistemi acquedottistici italiani, l'acea di roma (voto 'a'/stable) e l'aquedotto pugliese di bari (voto 'bbb-'/stable).

clicca qui per scaricare il comunicato integrale della fitch "referendum could put water sector invesstments at risk" (36mb, in inglese)

presto tornerò sull'argomento spiegando meglio.

Commenti

13 risposte a “acqua. referendum. attenzione, c’è un tranello nascosto. documento fitch.”

  1. Avatar davide
    davide

    Visto il danno delle agenzie di rating voto si al referendum:per remunerazione del capitale investito s’inntende gestire l’azienda per trarne profitto e riguardo l’acqua significherebbe aumento delle tariffe…ma dove sta scritto che un servizio pubblico deve essere a fine di lucro???

  2. Avatar Stefano
    Stefano

    Ma di cosa ci sorprendiamo, Fitch dice una cosa assolutamente ovvia, così come ovvie saranno le conseguenze. Ma quale banca finaziera’ i 60.000 miliardi di investimenti di cui questo settore ha bisogno per ridurre l’immenso spreco d’acqua (oltre il 35%) di cui ci rendiamo colpevoli, per non parlare del sistema della depurazione che butta in acqua fiumi di liquami ancora ogni anno? Pensiamo forse che si possa fare con i finanziamenti pubblici? Ma abbiamo visto le condizioni del debito dello stato? Qualcuno si e’ preso la briga di andare a leggere quale parte dei finaziamenti pubblici da luogo a reali progetti? Non piu’ del 35/40%! Suggerisco a tutti una sintetica lettura del rapporto annuale del Conviri, il Comitato per la vigilanza sullo stato del sistema idrico in Italia, per capire a quale livello di arretratezza si trova il settore, altro che servizio pubblico, sara’ meglio chiamarlo disservizio pubblico!
    Quello della tariffa poi e’ un finto problema. Ma come siamo tutti spaventati che le tariffe per l’acqua posano crescere (e sono di gran lunga le più basse in Europa) quandosiamo tutti felici nel pagare 100.000 miliardi di sussidi al fotovoltaico, che paghiamo tutti noi nella bolletta elettrica (aumentata di 6 euro/mwh nel solo mese di aprile) e che finiscono nelle tasche di produttori cinesi o di speculatori. Sara’ meglio che ancora una volta guardiamo un po’ fuori di casa nostra e non ci facciamo condizionare da falsi slogan

  3. Avatar jacopo giliberto
    jacopo giliberto

    è così, stefano.
    ieri leggevo sulla repubblica la lettera di un lettore, che si lamentava che l’acqua potabile costa *addirittura* 7 euro al metro cubo. significa che costa 0,7 centesimi al litro. poi lo stesso lettore va al bar e paga 1 euro (se va bene) la bottiglietta da mezzo litro di acqua naturale: al bar la paga 200 volte tanto…

  4. Avatar Stefano
    Stefano

    Jacopo, forse quel lettore non ha neanche capito quanto realmente paga l’acqua: in Italia nei luoghi dove costa di più arriva a malapena a 2-2,5 euro ogni 1000 litri, Questo la dice lunga sul livello di consapevolezza nella discussione.
    E poi nessuno ragiona sul fatto che il contenimento della bolletta passa non solo attraverso l’abbassamento insensato del prezzo, ma anche e soprattutto in un utilizzo responsabile: non dimentichiamoci che siamo tra i più spreconi d’Europa! Sara’ forse perche’ da noi l’acqua costa meno che in ogni altro paese?

  5. Avatar Marco
    Marco

    Segnaliamo questo incontro di martedì a Milano con le principali aziende dell’acqua, proprio per fare un Q&A con i blog e i gruppi di Internet: https://www.facebook.com/event.php?eid=215944551771010

  6. Avatar jacopo giliberto

    carissimo notizie dal futuro, l’esperienza di parigi è molto interessante. l’acquedotto era stato privatizzato e, dopo anni di proteste, è stato deciso di farlo tornare sotto il municipio. ecco, la scheda gialla di uno dei due referendum idrici frega proprio gli acquedotti pubblici.

  7. Avatar Notizie del Futuro

    Sarà il motivo per cui Renzi vota no???
    E pensare che era solo satira…

  8. Avatar Ale
    Ale

    Salve a tutti,
    Ciao Jacopo (mi permetto di darti del “tu”)
    Volevo solo capire una cosa. Siccome da giorni “studio” i quesiti referendari..volevo chiedere: coloro che vengono indicati come referendari (favorevoli al referendum) dicono che, nel caso passasse il NO per il quesito sui profitti assicurati, la bolletta verrebbe ricaricata di un 7%..ma questo 7% perchè non è scritto su nessuna legge o comunicazione ufficiale? rappresenta la media nazionale dei profitti sull’acqua?

  9. Avatar jacopo giliberto
    jacopo giliberto

    ale, il 7% sta nel metodo adottato dagli ambiti territoriali ottimali (ato) che determinano le tariffe in relazione con il ritorno sugli investimenti.
    (esperti, ho scritto corbellerie?) (meglio: ho scritto NUOVE corbellerie?)

  10. Avatar Ale
    Ale

    grazie Jacopo per la risposta immediata!
    Ma..come è fissato? così a caso o tiene conto di qualcosa?
    Ti spiego: io sono un laureando in ingegneria gestionale a L’Aquila e tra gli esami ho anche “servizi di pubblica utilità”. Tra i metodi di determinazione delle tariffe ho visto anche il cosiddetto Rate of Return. In poche parole il regolatore (l’authorities) dice che il totale dei ricavi deve essere uguale alle spese che l’azienda regolata effettua per produrre/fornire quel bene/servizio più un certo tasso di redditività calcolato in base all’investimento iniziale.
    Questo tasso di redditività in particolare è calcolato dall’authorities in modo da considerare il rischio di mercato del produttore paragonandolo a mercati/produttori simili.
    Anche in questo caso si effettua questa regolamentazione? altrimenti questo 7%..come viene fissato così a caso tirando i dadi?

  11. Avatar jacopo giliberto
    jacopo giliberto

    che io sappia, il ror del 7% è considerato quello medio e standard. anche l’autorità dell’energia considera tassi attorno al 7% nella fissazione delle tariffe.

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