milano e roma ultime in europa per difesa dell'aria.
lo dice la classifica europea del city ranking project, iniziativa promossa da friends of the earth germania e dall'european environmental bureau (eeb) nell'ambito della campagna sul clima “zero emissioni”.
se roma e milano sono ultime in europa nell’attuazione di buone pratiche, i primi sono berlino, copenhagen e stoccolma.
il progetto ha messo a confronto le misure realizzate e i piani in corso d'opera in 17 grandi città europee per migliorare la qualità dell'aria e, nello specifico, per ridurre i livelli di inquinamento da pm2.5, pm10 e no2 prodotto, soprattutto, dal traffico veicolare.
milano prende la sufficienza sull’uso dei mezzi pubblici in città perché non viene considerato anche il pessimo servizio nell’hinterland; molto insufficiente nella lotta alle emissioni inquinanti e climalteranti, e nella promozione dell'efficienza energetica e nel controllo delle emissioni dei mezzi di cantiere.
roma supera per meno giorni di milano i limiti per pm10 ma va peggio di qualsiasi città europea in tutti gli altri indicatori: gli esperti tedeschi, che hanno coordinato il progetto, hanno considerato persino le comunicazioni ufficiali del comune di roma largamente insufficienti sia a definire una strategia antinquinamento che a comprendere le singole misure adottate dall'amministrazione.
tutto il contrario per le città eccellenti, come berlino, stoccolma e copenhagen, premiate soprattutto per il largo ventaglio, la coerenza e i risultati delle diverse misura antinquinamento messe in atto.
un commento.
“nel voto negativo assegnato a milano – ha detto andrea poggio, vicedirettore nazionale di legambiente – ha pesato, forse anche al di là del merito, la scarsissima valutazione dei provvedimenti regionali (low emission zone) di limitazione della circolazione dei mezzi più inquinanti, soprattutto camion, che circolavano nonostante i divieti e senza applicare filtri. un voto basso nella trasparenza, anche a causa della decisione presa nel 2010 dalla giunta moratti di interrompere ogni comunicazione su inquinamento ed ecopass prima delle elezioni”.