l’antiscienza. la paura della geotermia. in toscana stop all’energia pulita del sottosuolo.

ci sono due notizie concomitanti sull’antiscienza e su come gli scienziati e gli esperti non abbiano più molto credito fra le persone comunemente ignoranti come me.

ne scrivevo l’altro giorno in questo articolo sulla geologia e sulla vulcanologia.
attenzione – scrivevo in quell’articolo – abbiamo avuto troppi casi di baronìe scientifiche deleterie, e troppi casi in cui sedicenti scienziati hanno usato le attività di ricerca esclusivamente come strumenti per il loro interesse personale.
(non pretendo che la ricerca scientifica sia fatta solamente per beneficienza, anche se mi piacerebbe; però pretendo un rapporto consapevole, trasparente ed equilibrato tra chi fa ricerca e i soldi).

ora accadono due cose.
primo.
la bufala degli ogm.
secondo: lo stop della toscana alla geotermia.
ieri sera avevo raccontato la bufala degli ogm. oggi racconto la toscana geotermica.

la geotermia fa paura, nel mio caso per ignoranza.
non ci si fida più della scienza.
se gli scienziati danno risposte rasserenanti, ci dev’essere il trucco. così pensano in molti.

bisogna essere cauti sulle rinnovabili e sulla geotermia.
giustamente cauti, io penso – ma questo avverbio *giustamente* è solamente la mia opinione.
a me le fonti rinnovabili piacciono, piacciono molto, e devono sostituire quanto più possibile le fonti energetiche sporche; ma a volte possono creare più problemi di quelli che risolvono.
perciò cerco di avere un approccio di tipo scientifico, razionale.
prima raccolgo gli elementi, poi mi do le conclusioni. (non sempre corrette).

molte persone invece hanno l’approccio contrario, antiscientifico, irrazionale: prima traggono le conclusioni, prima danno il giudizio; poi cercano le prove che confermino il pregiudizio, alimentandole con le distorsioni antiscientifiche del confirmation bias.

è ben noto il caso classico del no-benaltrista-a-tutto.
l’abbiamo visto in mille casi, e citerò come esemplare quello della sardegna: no allo scavo di un pozzo per cercare un giacimento di metano nella zona di oristano perché “distruggerà la nostra regione e l’agricoltura della nostra zona”.
la regione sardegna, nimby istituzionale, ha bloccato la perforazione.
(e, con la giustificazione di voler salvare l’agricoltura chimica, al posto del metano a chilometri zero la sardegna continua a importare via nave da mezzo mondo carbone e petrolio con cui inquinarsi i polmoni).

“usiamo le fonti rinnovabili”, dicono i sardi-del-nimby.

bene, allora proviamo a fare le rinnovabili in sardegna al posto del metano-a-chilometri-zero che potrebbe sostituire le attuali importazioni inquinanti di greggio e carbone inquinanti.
e c’è chi prova a usare le fonti rinnovabili in sardegna.

ma gli stessi comitati nimby che suggerivano le rinnovabili, quando si tratta di rinnovabili sono di nuovo contrari.
angelantoni dall’umbria è leader nelle tecnologie per la concentrazione termodinamica dell’energia solare, e prova a fare un impianto: niente da fare, i comitati nimby (e la regione sardegna con essi) dicono che no, gli specchi solari occuperebbero terreno incolto rovinando il bel paesaggio.

il gruppo mossi-ghisolfi intende produrre ecobenzina nel sulcis (invece di importare quella petrolifera) partendo dalla cellulosa estratta dalle canne. l’investimento sarebbe di 200-250 milioni di euro e poi ci sarebbe l’indotto nell’agricoltura di una zona che prima delle miniere di carbone era un deserto abitato da appena 2mila persone.
l’ecobenzina darebbe energia pulita a chilometri zero e riattiverebbe una zona depressa dalla crisi dell’alcoa e delle miniere. ma riecco i benaltristi: “sarebbero necessari ben 5mila ettari di coltivazione”, e “il fabbisogno idrico annuo è pari a 5mila metri cubi per ettaro, cioè ben 25 milioni di metri cubi di acqua all’anno. una follia, la fine di qualsiasi prospettiva di crescita”.

lascio la sardegna e torno alla toscana del no-alla-geotermia.
è accaduto che l’interesse di lobby e gruppi di pressione da anni stimola la paura irrazionale di molte persone e spinge le persone (e i politici) a contraddire la scienza (con la spiegazione che *la scienza ufficiale ci nasconde la verità*) e a opporsi alle fonti rinnovabili.
la regione toscana ha bisogno del consenso elettorale, e quindi asseconda queste contestazioni sincere in chi le esprime, strumentali in chi le stimola.

invece di rivolgersi a scienziati affidabili scartando quelli più *discutibili* per scegliere quale progetto sviluppare e quale no, la toscana ieri ha deciso secondo il criterio che *la scienza ufficiale ci nasconde la verità* e quindi per sei mesi vengono sospese tutte le procedure per il rilascio di nuovi permessi ricerca per la risorsa geotermica.
tutte.
buone, dubbiose e cattive insieme.
per i permessi già rilasciati si sospendono le proroghe così come le autorizzazioni per pozzi esplorativi che consistono nella fase più invasiva della ricerca. lo ha annunciato il presidente della toscana enrico rossi illustrando i contenuti della proposta di legge approvata durante l’ultima giunta e che adesso sarà presentata in consiglio.
(ho conosciuto rossi, soprattutto nel periodo della vicenda costa concordia; ne ho apprezzato le capacità e l’intelligenza; ne ho condiviso volentieri gli intenti. ma stavolta mi ha lasciato perplesso).

“il numero di 31 autorizzazioni di ricerca già rilasciate la dice lunga – ha detto rossi – è figlio della liberalizzazione delle attività in questo settore arrivata nel 2010”.

ripeto la frase del presidente perché alcune locuzioni lasciano trasparire disprezzo: il numero di autorizzazioni “la dice lunga. è figlio della liberalizzazione”.

“purtroppo” (proprio così, rossi dice *purtroppo*) “esiste una legge del 1927, che risale quindi a quando c’era il monopolio di enel, che prevede che la regione sia obbligata a rilasciare permessi di ricerca”.
(non è una critica contro il presidente rossi, a tutti può capitare una piccola svista e io ne sono principe, ma do un’info ai lettori: nel ’27,quando fu emanata la legge, l’enel non esisteva e l’energia elettrica non era stata nazionalizzata. la nazionalizzazione e la nascita dell’enel sono del ’62-’63).
riprendo a citare il presidente della toscana: “e questo contro ogni ragionevole distribuzione degli eventuali pozzi sul territorio con il conseguente legittimo esplodere di proteste in tutta la toscana a causa dell’addensamento di ricerche. ebbene, siccome nel piano energetico regionale abbiamo previsto che nei prossimi 5 anni ci sia un aumento di non più di 150 mw da ricavare da energia geotermoelettrica, in questi sei mesi stabiliremo quali siano i creteri perché le ricerche non siano 31, ma siano semplicemente il numero funzionale alla programmazione che abbiamo fatto nel piano energetico”.

dice la toscana che obiettivo del provvedimento è evitare rischi di sostenibilità ambientale (ripeto: rischi di sostenibilità ambientale) e socioeconomica (rischi di sostenibilità socioeconomica) nelle aree di produzione geotermica.
la liberalizzazione delle attività in questo settore – sancita dalla normativa nazionale del 2010 – ha infatti determinato un cospicuo aumento delle richieste per la realizzazione di pozzi esplorativi.

con questa legge la regione si dà così tempo per valutare in quale misura occorra sviluppare la geotermia in toscana per raggiungere i 150 mw di potenza, cioè l’obiettivo imposto al 2020 dal cosiddetto burden sharing, la ripartizione degli oneri tra i paesi imposta dall’europa, e recepito dal piano energetico regionale (paer).

entro il termine di sei mesi – quelli della sospensione, che decorreranno dall’entrata in vigore della legge – verranno stabilite con ulteriori deliberazioni della giunta regionale il numero massimo dei pozzi che potranno essere autorizzati e i criteri di opportuna localizzazione. lo scopo: garantire lo sviluppo della risorsa e al tempo stesso la sostenibilità ambientale e socio economica dei territori interessati dai permessi di ricerca relativi alle risorse geotermiche.

in altre parole per l’utilizzo di una fonte rinnovabile come la geotermia viene messo un limite, mentre sui capannoni dei gommisti, supermercatoni del mobile e villette a schiera che deturpano i poggi del paesaggio toscano lì, no, nessun limite.

che cosa dice il piano regionale dell’energia sullo sviluppo geotermoelettrico in toscana al 2020?

è previsto lo sviluppo dell’alta entalpia nelle aree tradizionali che avverrà subordinandolo all’impiego di tecnologie e pratiche gestionali altamente efficienti.
diverso il discorso relativo all’amiata, dove con il riassetto della concessione di piancastagnaio e l’autorizzazione rilasciata per la costruzione della centrale denominata bagnore (giunta attorno ai 100 mw di potenza installata) si è raggiunto il punto di equilibrio tra lo sfruttamento della risorsa e la vocazione socioeconomica (tremo quando sento la parola *vocazione*) contribuendo agli obiettivi che con il burden sharing lo stato ha assegnato alla regione toscana.

per quanto riguarda la media entalpia, a fronte delle numerose domande presentate alla regione, il paer introduce criteri di valutazione da usare già nella fase dei permessi di ricerca. in sede di valutazione della domanda di concessione dovrà essere assicurata una distribuzione delle centrali geotermoelettriche sul territorio regionale volta ad evitare eccessivi livelli di concentrazione, nello specifico il cosiddetto “effetto cumulo”, una valutazione sulle ricadute economiche e sociali che il progetto industriale comporta e la compensazione a vantaggio del territorio su cui insistono gli impianti.

in toscana risultano operanti 34 impianti geotermici (le centrali di bagnore e piancastagnaio sull’amiata e gli altri 32 nell’area geotermica di larderello) con una potenza efficiente lorda istallata pari a 875,5 mw. con la recente apertura della centrale di bagnore 4 nel comune di santa fiora, che apporta 40 mw, adesso per centrare l’obiettivo al 2020 mancano 150 mw.

al momento i permessi di ricerca per l’energia geotermoelettrica in toscana sono 31. di questi, 24 sono in fase di ricerca non invasiva e 7 nella fase di ricerca più avanzata. inoltre ci sono aperte 7 istruttorie per l’eventuale conferimento del permesso di ricerca.


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Commenti

23 risposte a “l’antiscienza. la paura della geotermia. in toscana stop all’energia pulita del sottosuolo.”

  1. Avatar DIMITRI NICCOLAI
    DIMITRI NICCOLAI

    D’accordo su tutta la linea, eccetto che per il fatto che i fabbisogni elettrici da cui sono estratte le quote di burden sharing e conseguentemente il PAER toscano sono purtroppo ancora quelli quantificati prima che il nostro paese perdesse il 25% di produzione industriale. Pensiamo sia possibile che possiamo recuperarla tutta nel prossimo lustro? E su settori con stessa intensità energetica?

    1. Avatar Jacopo Giliberto
      Jacopo Giliberto

      mah, dimitri; a mio parere, per ogni centrale rinnovabile (geotermica compresa) che fa spegnere una centrale fossile è cmq un beneficio, tranne pochi casi specifici.

  2. Avatar DIMITRI NICCOLAI
    DIMITRI NICCOLAI

    Non sto dicendo che Rossi stia necessariamente pensando ai diminuiti fabbisogni elettrici del territorio da lui amministrato piuttosto che al consenso. Sto dicendo che – almeno sul quotidiano di Confindustria – i benefici andrebbero valutati anche dal punto di vista del mercato. E quello elettrico è distorto dal fatto che alla borsa elettrica italiana il geotermico – come tutte le rinnovabili – gode del dispacciamento prioritario. E questo fatto – in un mercato in contrazione – è una distorsione che si è già dimostrata inaccettabile (vedasi Capacity Payment).

    1. Avatar Jacopo Giliberto
      Jacopo Giliberto

      ok, grazie della precisazione.

  3. Avatar Associazione Casolenostra

    Il ragionamento è abbastanza coerente, ma ci sono alcuni aspetti che non sono stati approfonditi:

    1) In genere le informazioni si ottengono non dagli scienziati o dagli pseudoscienziati, ma dalla letteratura scientifica, quella seria, con i referee. Quindi se Science, o Nature affermano che la geotermia induce terremoti, si leggono gli articoli e si agisce in conseguenza.

    2) Il problema di Enrico Rossi non è un problema di antiscienza, ma un problema di economia. Al momento l’economia del turismo, legata al paesaggio fattura, in Toscana, cifre impressionanti ordini di grandezza superiori a quelle della geotermia, garantisce un numero enorme di posti di lavoro, ma deve continuare ad offrire un paesaggio di qualità.
    Lo stesso immobile, spostato dal paesaggio toscano perde una notevole parte del valore immobiliare.
    Non basta, a Casole d’Elsa è attivo uno dei resort più belli del mondo, con un insieme di poderi che circondano il nucleo principale. Chi ha comprato quei poderi ha chiesto come garanzia che il paesaggio circostante resti intatto in un’area di cento ettari. In Toscana si vende paesaggio e a caro prezzo. Chi ha comprato quei poderi rappresenta il mercato che garantisce un’economia florida al comune.
    Invece nei comuni geotermici, come per esempio Pomarance, Larderello o Castelnuovo Val di Cecina i valori immobiliari sono tra i più bassi in Toscana.
    Costruire una centrale geotermica, con vapordotti ed elettrodotti a ridosso di un resort o un agriturismo significa demolire un’economia, un po’ come costruire villette a schiera al centro di Piazza del Campo, a Siena.
    Questo è il motivo che ha spinto la popolazione a ribellarsi e Enrico Rossi ad accettare le legittime istanze di chi non vuol perdere il posto di lavoro.
    Naturalmente le soluzioni ci sono, per esempio concentrando tutte le centrali a ridosso dei grandi impianti ENEL, o realizzando una fitta rete di microimpianti invisibili all’interno dei poderi.
    L’antiscienza non c’entra nulla, piuttosto quando la politica mette in conflitto l’economia del turismo con quella della produzione energetica abbiamo a che fare con l’antieconomia.
    Cordialmente
    Associazione Casolenostra

    1. Avatar Jacopo Giliberto
      Jacopo Giliberto

      interessanti le note dell’associazione casolenostra, note che invito a leggere.

  4. Avatar Lorenzo B.
    Lorenzo B.

    L’energia pulita del sottosuolo? Gli scienziati Basosi e Bravi hanno scoperto che in Amiata c’è una centrale geotermica i cui vapori inquinano più dei fumi di una centrale a carbone http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2014/122-14/Bravi%20M%20Basosi%20R%20Environmental%20impact%20of%20electricity%20from%20selected%20geothermal%20power.pdf

  5. Avatar un onesto cittadino
    un onesto cittadino

    Gilberto, il Suo ragionamento è lucido e intelligente, dobbiamo solo aggiungerVi un paio di cose.

    Punto primo: la regione toscana, quando ha rilasciato 31 permessi di ricerca, poteva valutare sia le aziende che la validità dei progetti presentati. Questo non è avvenuto e la Regione ha autorizzato tutto, quindi non può oggi Rossi incolpare la “liberalizzazione” delle troppe (a suo dire) autorizzazioni.

    Punto Secondo: la Regione sa benissimo che una moratoria di 6 mesi in tema di rinnovabili, ancor più in tema di RISORSE ENERGETICHE STRATEGICHE PER LA NAZIONE, non è legale, infatti il presidente Rossi ha già dichiarato che sia aspetta ricorsi al Tar.

    Punto Terzo. Meno di un anno fa Rossi e la Giunta Regionale hanno siglato un PROTOCOLLO DI INTESA con la “Rete Geotermica”, costituita da un network di imprese operanti in geotermia, che dice:

    Articolo 1 Finalità
    1. Regione Toscana e Rete Geotermica condividono le seguenti finalità:
    – favorire uno sviluppo sostenibile incentrato sulla coltivazione delle risorse geotermiche presenti nell’intero territorio toscano;
    – favorire l’impiego di tecnologie innovative in grado di ridurre al massimo l’impatto ambientale sia delle attività di ricerca, sia delle eventuali e successive attività geotermoelettriche;
    – favorire un coordinamento delle attività di ricerca sia a tutela dell’ambiente, sia per un accrescimento delle conoscenze in materia.

    Di fronte ad una tale marcia indietro, non sarebbe forse lecito aspettarsi che il massimo rappresentante delle istituzioni toscane rispetti almeno gli impegni che ha sottoscritto?

    Si rende conto, il Presidente della Regione, dei danni che può causare all’economia regionale mostrando agli investitori una tale affidabilità rispetto agli impegni presi? Pensa forse di acquisire credibilità rincorrendo uno dei soliti gruppetti NIMBY che fomentano le persone con parole “sismicità indotta” sapendo bene che IN TOSCANA LA SISMICITA’ INDOTTA E’ UNA BUFALA, come hanno dimostrato quasi 40 anni di controlli a Larderello e in Amiata?

    Punto Quarto. Grazie alle disprezzate liberalizzazioni, non sono i soldi pubblici ad essere a rischio. Sono i soldi degli investitori, che fanno le loro ricerche e se hanno buoni motivi decidono dove e come perforare e ne chiedono autorizzazione.
    Tra 6 mesi sarà la Regione a indicare agli investitori i siti dove ricercare le risorse? E se i fori vanno male, chi paga? Questa non sarebbe certo una logica da nazione UE. In Toscana e nel XXI secolo stiamo assistendo al rovesciamento della logica della libera impresa.

  6. Avatar aurelio cupelli
    aurelio cupelli

    Che la geotermia induce innagabilmente ed in ogni caso terremoti, non lo affermano neppure le “famose riviste”.
    Non serve andare in giro per il mondo, la geotermia é nata in Italia, e qui si ha lo storico più significativo. Così se la geotermia induce i terremoti, Amiata e Larderello ne dovrebbero contare centinaia (in più a quella che la naturale microsismicità).
    Invece la statistica dice che a partire dagli anni ’60, cioè da quando è iniziato lo sfruttamento geotermico, sull’Amiata, zona già conosciuta come area a sismicità significativa, i terremoti sono diminuiti per numero ed intensità. Quindi questo è un chiaro caso di antiscienza, come il post di Lorenzo B, che forse non sa che si può fare geotermia anche non emettendo vapori, ma reintroducendo nelle stesse formazioni di provenienza i fluidi geotermici.
    Sulla questione del fatturato dei “poderi che vendono a peso d’oro il paesaggio”, che sia superiore a quello generato dall’energia geotermica è un’altra balla (i 150 MW da piano fatturerebbero, tutti tassati, oltre 250 milioni all’anno, su poco più di una decina di aree di mezz’ettaro ciascuna).
    E’ invece vero che il fatturato dei poderi agrituristici è generalmente esentasse, in quanto eluse con la storia delle “finte aziende agricole”.
    Il magnifico resort di Casole d’Elsa è roba per pochi “ricchi” (peraltro riscaldato col GPL che arriva su camion), la geotermia a zero emissioni (ciclo binario con totale reiniezione del fluido) è salute per tutti, anche per i poveri che non sono interessati alle sperequazioni sui valori immobiliari a seconda della zona dove sono situati.
    Questi signori di proposito fanno di tutta un’erba un fascio, mistificano, non entrano di proposito nei dettagli. Non si tratta di far vapordotti (la media entalpia non riguarda il vapore) o elettrodotti (i cicli binari hanno potenze da reti a media tensione). Visto che è stata portata ad esempio Piazza del Campo, potrebbe invece trattarsi di illuminarla e riscaldare i palazzi che la circondano con calore stesso che sta nelle profondità sotto di essa, con un impianto realizzabile in gran parte interrato nel cortile del Palazzo del Mangia. Chi nega questo è in mala fede, o invasato per chissà quale ortodossia, o portatore di personali interessi economici specifici che nulla hanno a che fare con la storia della tutela della salute pubblica (bruciano GPL, fanno trattamenti chimici ai vigneti, danno il disseccante lungo i vialetti del resort (ecc.)).
    Il vero risultato di questo provvedimento lo ha scritto bene lei sig. Giliberto, sarà il blocco proprio della geotermia non inquinante. I comitati come quello di Casole canteranno vittoria con l’obiettivo di continuare a fare i loro affari esentasse, l’Enel si terrà le sue vecchie centrali, magari performanti ma realmente inquinanti, i cittadini dell’Amiata e di Larderello continueranno a subirne le emissioni, e tutti avremo perso l’occasione per far nascere la geotermia che sarebbe capace di farle davvero chiudere.
    Anch’io conosco personalmente Rossi, e questa cosa mi lascia ancor più profondamente deluso.
    Lo avevo ascoltato quando raggiante aveva presentato la firma del protocollo con la Rete Geotermica, come la via per lo sviluppo di una filiera tecnologica e finanziaria tutta Toscana, in un settore di punta, e che avrebbe portato benefici ambientali.
    Ed invece ecco questo provvedimento, che con la sua natura di illegittimità, pone sempre di più la questione che l’Italia è sempre meno uno stato di diritto.
    Considerato che sull’Amiata molti sindaci hanno vinto agevolmente le ultime elezioni dichiarandosi a favore della geotermia, faccio fatica a capire a quale vantaggio politico mira il governatore scimmiottando le tesi dei comitati, usando gli stessi slogan mistificatori, toppando clamorosamente date e dati.
    Ma se qualcuno è convinto che la “vocazione toscana” sia costruire resort al posto di ogni borgo abbandonato, allora avanti cemento, e staremo a vedere…

  7. Avatar Associazione Casolenostra

    L’articolo di Jacopo Diliberto ha come tema l’antiscienza. E’ opportuno quindi riepilogare i fondamenti del metodo scientifico partendo dal problema della sismicità indotta dalle attività geotermiche.
    Nella scienza si formulano ipotesi, si formalizzano queste ipotesi per mezzo di modelli matematici, si raccolgono dati sperimentali secondo un protocollo molto preciso e riproducibile, e infine si confrontano i dati sperimentali con le previsioni del modello.
    Funziona sia per gli OGM che per la sismicità indotta.
    Se c’è accordo tra i dati e le previsioni teoriche allora il modello è giusto, altrimenti si butta e se ne fa un altro.
    Ma naturalmente la cosa non finisce qui. Una volta sviluppato il modello, raccolti i dati, confrontati con le previsioni e verificata l’attendibilità dell’ipotesi, gli scienziati descrivono accuratamente il loro lavoro in un “paper” scientifico, corredato naturalmente da opportuna bibliografia.
    Neanche questo basta, perché dopo aver fatto ciò, gli studiosi devono inviare il lavoro ad una rivista scientifica che a sua volta lo invia a più “referee”, esperti dell’argomento, che analizzano il lavoro e lo approvano o meno per la pubblicazione.
    Funziona così la scienza, e il prestigio delle riviste scientifiche dipende dalla bravura dei referee, che sono in genere un filtro molto duro da passare, come mostra la statistica sui lavori rifiutati.
    In compenso, se un articolo scientifico ha passato il vaglio dei referee di una rivista di alto livello, la comunità scientifica sa che le affermazioni contenute in quel lavoro sono vere.
    Funziona così, non per alzata di mano, per analogie o per discussioni al bar, la verità scientifica.

    Ora, la notizia della sismicità indotta dalla geotermia appare su una rivista molto importante, la rivista Nature, sotto il titolo “Energy production causes big US earthquakes“, con il sottotitolo “Fluids injected into wells lubricate faults and increase slippage” e con la firma di Richard A. Lovett.
    L’articolo è un review di tre articoli pubblicati su un’altra rivista, la rivista Science, e inizia con le parole:
    “Natural-gas extraction, geothermal-energy production and other activities that inject fluid underground have caused numerous earthquakes in the United States, scientists report today in a trio of papers in Science.”

    E’ istruttivo leggere i tre articoli citati.
    Il primo, di William L. Ellsworth, è intitolato Injection-Induced Earthquakes, e afferma tra l’altro che “geothermal system beneath the city induced four moment magnitude (Mw) 3 earthquakes in 2006 and 2007 (7) (earthquake magnitudes measured using other scales are denoted by M).” dove il sette tra parentesi indica il riferimento bibliografico. Chi vuole può anche ascoltare l’intervista all’autore sul podcast della rivista.

    Il secondo articolo invece è firmato da Nicholas J. van der Elst, Heather M. Savage, Katie M. Keranen e Geoffrey A. Abers, è intitolato “Enhanced Remote Earthquake Triggering at Fluid-Injection Sites in the Midwestern United States“, e il suo abstract inizia con le parole “A recent dramatic increase in seismicity in the midwestern United States may be related to increases in deep wastewater injection.“.

    L’ultimo articolo citato da Nature è di Emily E. Brodsky e Lia J. Lajoie, ed è intitolato “Anthropogenic Seismicity Rates and Operational Parameters at the Salton Sea Geothermal Field“. L’abstract inizia con le frasi “Geothermal power is a growing energy source; however, efforts to increase production are tempered by concern over induced earthquakes. Although increased seismicity commonly accompanies geothermal production, induced earthquake rate cannot currently be forecast on the basis of fluid injection volumes or any other operational parameters.“.

    Naturalmente anche in questi casi le frasi non possono essere estrapolate dal contesto, e gli articoli devono essere letti e studiati interamente con cura.

    Per correttezza bisogna anche dire che il review di Nature ha causato commenti contrastanti che si possono leggere sulla pagina web della rivista.

    Non ci sono invece lavori scientifici che neghino il fenomeno, a partire dalle serie temporali o da dati storici, ma naturalmente se Nature o Scienze pubblicheranno uno studio in questo senso la comunità scientifica sarà contenta di un ampliamento delle conoscenze nel campo.

    Piuttosto sulla rivista Geothermics,Volume 14, Issues 2–3, 1985, Pages 255–272, F. Batini, R. Console e G. Luongo, pubblicano un articolo dal titolo “Seismological study of Larderello — Travale geothermal area“. Nell’abstract si legge “The correlation between seismicity and water reinjected in the wells located in the geothermal area suggests that part of the low-magnitude seismic events are induced. However, the analysed data indicate that an increase in the quantity of injected water does not produce an increase in the maximum magnitude value.“

    Infine nel gennaio 2012 – Lo U.S. Department of Energy pubblica, a firma di Ernie Majer, James Nelson, Ann Robertson-Tait, Jean Savy, e Ivan Wong, il “Protocol for Addressing Induced Seismicity Associated with Enhanced Geothermal Systems“. Il documento inizia con le parole “The Protocol is intended to be a living document for the public and regulators, and geothermal operators.“.

    Queste informazioni possono riportare la discussione sull’antiscienza su un binario corretto, facendo osservare che i calcoli contenuti nei lavori citati possono essere utilizzati per calcolare il fattore di rischio per le attività economiche delle aree geotermiche e per fare una analisi costi-benefici.

    Infine il fatturato e il numero di occupati nel settore turistico e in quello geotermico in Toscana sono disponibili sul sito della Regione. I dati possono utilizzati per mettere a confronto le due economie, per esempio utilizzando i metodi dell’hedonic price per stimare il valore economico del paesaggio e per valutare se sia più conveniente produrre energia, acquistarla, o per esempio tassare le attività turistiche per pagare gli oneri corrispondenti al mancato raggiungimento del burden sharing. La discussione scientifica ed economica è aperta e la moratoria della Regione Toscana è certamente una buona occasione per approfondire questi argomenti.
    Poi verrà presa una decisione sulla base di argomenti scientifici.

    Cordialmente
    Associazione Casolenostra

  8. Avatar aurelio cupelli
    aurelio cupelli

    Conosco quegli articoli.
    Nel primo di essi si parla dell’utilizzo della tecnica della fratturazione idraulica (fraking), quindi non vedo la pertinenza con la realtà toscana.
    Nel secondo, quello di Ellsworth, idem, si parla di pozzi geotermici realizzati con la tecnica ECG partendo da rocce calde secche, ed anche qui non vedo la pertinenza con la realtà toscana.
    Nell’ultimo studio citato su Nature, la frase estrapolata, che sta nelle premesse dello studio, cioè il motivo per cui è stato condotto, è così tradotta: “L’energia geotermica è una fonte energetica in crescita; tuttavia, gli sforzi per aumentare la produzione sono contrastati dalla preoccupazione per terremoti indotti.”. Cioè lo studio è stato stimolato dalla necessità di indagare quella “preoccupazione”, non il fatto oggettivo.
    Lo studio su Larderello è sull’ipotesi reinizione di parte dei liquidi geotermici ad alta entalpia a valle delle torri di raffreddamento, senza l’obiettivo di farlo nelle stesse formazioni geologiche di provenienza, i cui risultati rilevano una modifica della numerosità ma non della intensità rispetto alla sismicità naturale.
    L’ultimo non è neppure commentabile per la sua genericità e scarsa pertinenza.
    Quindi, gli articoli elencati, letti approfonditamente li portano a connaturarsi come raccolte di dati statistici su siti puntuali, tutti lontani, eccetto uno, geograficamente, non rappresentativi quando si cercano parametri che possano valere per la totalità dei casi. Così il tutto acquista un carattere di rumore dietro al quale ognuno nasconde quello che vuole.
    La stessa sintesi dei signori di Casole è piuttosto chiara: “siccome non si può affermare con sicurezza il contrario, e cioè che non vi è nessuna relazione tra geotermia e sismicità indotta, allora questa relazione “può” esserci”.
    Ecco, è proprio questa l’antiscienza.

    Veniamo alla parte economica. Il metodo “hedonic price” è una bufala, in quanto si basa su input di variabili in gran parte soggettive, cioè opinioni di chi imposta il modello.
    Considerando però che la matematica non è un’opinione, e che comunque la matematica è alla base dell’economia, non possiamo dimenticarci che l’insiemistica è alla base della matematica, e alle elementari la prima cosa che ci hanno insegnato è che “TRE pere” NON sono uguali a “TRE arance”.
    Fatto salvo che non esiste nessuna relazione (matematicamente e statisticamente provata) che porti a considerare geotermia e turismo necessariamente alternative, NON ha nessun senso matematico, ne tantomeno economico, dire che il turismo in Toscana fattura più della geotermia. E’ come dire che il turismo in Toscana fattura più della Piaggio (e allora non la dobbiamo far crescere, anzi la chiudiamo?).
    La risorsa geotermica non è una risorsa che si trova ovunque con la stessa entità. Il confronto è quindi da farsi in quelle aree dove la risorsa è presente in quantità ed in qualità che peraltro gode del riconoscimento di “risorsa d’interesse nazionale”.
    Il turismo in Toscana fattura più della geotermia soprattutto grazie a Firenze, dove la risorsa geotermica è presente con un’intensità bassissima. Se ci limitiamo al confronto solo nelle aree dove entrambe sono o possono essere potenzialmente presenti, chi fattura di più?

    Ma poi tutto questo cosa dovrebbe significare, che ha ragione chi guadagna di più?
    E della democrazia basata sul diritto delle leggi che la governano cosa ne vogliamo fare?

  9. Avatar Associazione Casolenostra

    Hedonic Price,
    abbiamo ricontrollato tutte le dimostrazioni del lavoro di Sherwin Rosen “Hedonic Prices and Implicit Markets: Product Differentiation in Pure Competition” e non abbiamo trovato errori.

    Per scrupolo abbiamo anche riguardato “Identifying Hedonic Models”, di Ivar Ekeland, James J. Heckman e Lars Nesheim, e di nuovo non sembra vi siano errori.

    Forse il lettore precedente si riferisce alla difficoltà di generalizzazione al caso multidimensionale espressa dallo stesso Eckeland nel lavoro “Existence, uniqueness and efficiency of equilibrium in hedonic markets with multidimensional types”. Se l’osservazione è questa, allora è un’osservazione pertinente, anche se chiamarla bufala suona un po’ poco rigoroso, almeno dal punto vista matematico.

    Forse sarebbe più corretto ripartire dall’osservazione dello stesso Ekeland che afferma (pag. 295): “Finally, we wish to stress that although we have what appears as a complete equilibrium theory for multidimensional hedonic models, the numerical aspects are far from being as well understood.” per mettersi al lavoro.

    Stiamo cercando di venire a capo del problema anche per mezzo di simulazioni numeriche e speriamo che questo possa contribuire a gettare chiarezza sugli aspetti economici del problema dell’industializzazione geotermica di aree agricole.

    Infine una nota di ringraziamento a Jacopo Giliberto per aver ospitato questa garbata discussione sulle pagine del sole24ore e un invito ad approfondire il lavoro di Ekeland https://www.ceremade.dauphine.fr/~ekeland/articles/hedonicequ.pdf scritto in modo profondo e limpido, così come gli altri lavori sullo sviluppo sostenibile https://www.ceremade.dauphine.fr/~ekeland/time%20inconsistency.html

    Un cordiale saluto
    Associazione Casolenostra

  10. Avatar Lorenzo B.
    Lorenzo B.

    Non era mia intenzione irritare il dott. Cupelli che mi ha citato scrivendo: “Quindi questo è un chiaro caso di antiscienza, come il post di Lorenzo B, che forse non sa che si può fare geotermia anche non emettendo vapori, ma reintroducendo nelle stesse formazioni di provenienza i fluidi geotermici.” Io non sono uno scienziato e desideravo unicamente suggerire all’autore dell’articolo che le parole “energia pulita” nel titolo potevano essere fuorvianti. Che si potesse fare dell’antiscienza con così poco non l’avrei mai sospettato. Un cordiale saluto.

  11. […] vogliono numeri, o l’acqua c’è o l’acqua non c’è, il politichese o l’antiscienza non sono ammesse. La moratoria della regione è un’occasione d’oro per mettersi […]

  12. […] al paesaggio. I cittadini che hanno sollevato questa questione sono stati sbeffeggiati, chiamati nimby nella migliore delle ipotesi, o “utili idioti” nella peggiore. Per correttezza ora gli […]

  13. […] sono però difficili da studiare, da modellizzare e da risolvere, e l’antiscienza contro la quale tuona il Sole24Ore preferisce pensare, erroneamente, che a uno stimolo piccolo corrisponde un effetto piccolo, ad uno […]

  14. […] filosofica, ma più modestamente una osservazione scientifica, di quelle che piacciono tanto ai giornalisti del Sole24Ore quando vengono fatte dagli imprenditori, un po’ meno quando vengono fatte dagli […]

  15. […] accurata, perché rappresenta un esempio di un modo di argomentare che arricchisce la casistica del Sole24Ore sul pensiero antiscientifico. In una discussione scientifica sarebbe utile evitare ogni forma di […]

  16. […] accurata, perché rappresenta un esempio di un modo di argomentare che arricchisce la casistica del Sole24Ore sul pensiero antiscientifico. In una discussione scientifica sarebbe utile evitare ogni forma di […]

  17. […] accurata, perché rappresenta un esempio di un modo di argomentare che arricchisce la casistica del Sole24Ore sul pensiero antiscientifico. In una discussione scientifica sarebbe utile evitare ogni forma di […]

  18. Avatar paolo manzelli

    “L’ economia circolare per uno sviluppo responsabile nella produzione del cibo”

    c/o Auditorium Ente Cassa di Risparmio di Firenze, via Folco Portinari 5r – Firenze, Italia. Ore: 9:30-14:00, 30 Aprile 2015

    N.B. “Agronomia Circolare per la Riduzione e Riuso degli scarti di un’agricoltura sostenibile”
    Il 29 Aprile Pomeriggio ( 15.00-18.00) si terra’ un Premeeting c/o la Regione Toscana in Piazza Unita’ 1 –Firenze allo scopo di organizzare un Focus Group per coordinare un Progetto Horizon 2016-20 su l’ Agronomia Circolare.
    Con “economia ciclica”, si intende un sistema di efficientamento dell’utilizzo delle risorse, in cui i prodotti finali di una fase di produzione diventano origine di una successiva fase, dando luogo ad uno schema, appunto, ciclico. Il modello può essere vantaggiosamente applicato anche nel complesso dei processi agricoli e alimentari, utilizzando gli scarti dei singoli processi per una maggiore produttività ed un minore impatto ambientale, minimizzando ogni forma di rifiuti che inquinino le risorse naturali (acqua, aria, terra). La proposta di EGOCREANET, organizzatore e promotore dell’evento, intende incoraggiare la ricerca e le aziende del settore alimentare ed agricolo ad innovarsi applicando i criteri e le prospettive di innovazione dell’economia ciclica, attraverso la realizzazione di gruppi di lavoro finalizzati a condividere le questioni di maggior interesse da sviluppare successivamente in progetti Horizon 2020. L’obiettivo è di creare un “think tank” per aggregare competenze e capacità creative delle aziende e della ricerca, per lo sviluppo sostenibile del territorio, verso una cultura del risparmio, del riutilizzo e del riciclo in ambito agro-alimentare. L’evento intende contribuire a ripensare la sostenibilità delle filiere produttive agro-alimentari: un thinking design innovativo basato sull’auto-sostenibilità energetica e sul riciclaggio a zero-rifiuti.
    PROGRAMMA PRELIMINARE del 30 Aprile 2015 :
    Sono previste a) relazioni introduttive su Agronomia Circolare ( → 20′ ciascuno )
    b) Interventi di Ricerca e Sviluppo ( → 15′ ciascuno )
    + Brevi Presentazioni Best Practices/progetti ( → 10′ ciascuno )
    NB: Interventi preannunciati … lista e titoli e ordine da completare e concordare … 20/Marzo/2015

    Diassina Di Maggio , Direttore APRE . “Nuove Strategie di Promozione della Ricerca Europea nel 25* dell’ APRE ”
    Gaetano Borrelli, ENEA – Studi e Strategie, Roma : “La sostenibilità tra ambiente, economia e società: dal paradigma dell’economia di frontiera alla green economy.”
    Giampiero Maracchi, Presidente Accademia dei Georgofili. “Il Ruolo della Agricoltura sugli Equilibri Planetari”
    Alessandro Ruggieri, Rettore – Universita’ della Tuscia :“Economia circolare nel settore agrofood: profili socio-economici”
    Annalisa Romani, PHYTOLAB/ UniFi.”Biomasse agroindustriali per nuove produzioni sostenibili.”
    Luigi Campanella, Dip. Chimica Università La Sapienza, Roma.”Economia Circolare o Circolarita’ Economica ?”
    Katya Carbone,CRA – FRU, Roma. “Innovazione scientifica nel settore agroindustriale ed economia circolare: la nuova sfida”.
    Giacomo Pietramellara, DISPAA- UniFi- ”Serre verticali: un esempio di agricoltura urbana ecosostenibile”.
    Giuseppe Surico , Presidente Scuola di Agraria , Universita di Firenze
    Mario Tredici, Dip. Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente – Università di Firenze
    Fabio Masi, Agronomist – IRIDRA spa “Recupero Nutrienti dalle Acque in ambito civile e zootecnico“
    Antonio Mauro (direttore)R.S.-Prato : “Riduzione,riuso e business dagli scarti di lane per le imprese agricole di allevamento”
    Antonio Di Giovanni, Funghi Express Soc.Agr.
    Chiara Casazza , Progetto X EXPO .

    La partecipazione è gratuita. È richiesta la registrazione: inviare una email a Paolo Manzelli egocreanet2012@gmail.com
    Il programma aggiornato sarà disponibile al link: http://www.eurosportello.eu/sites/default/files/agricoltura-circolare.pdf
    L’evento è organizzato da EGOCREANET (ONG di R&S ) in collaborazione con Eurosportello (membro della rete

    1. Avatar Jacopo Giliberto
      Jacopo Giliberto

      chiarimento per i lettori.
      io non so se il progetto torre alfina è buono o cattivo.
      ho ragionevoli motivi per pensare che il progetto sia buono, ma posso sbagliarmi.
      ciò che non condivido di questa vicenda invece sono:
      – la commistione fra interesse pubblico (legittimo) e interesse privato (legittimo anch’esso). l’istituzione, per rappresentare il bene collettivo ed essere super partes, deve evitare commistioni fra le due parti. il conflitto d’interessi mina la credibilità di chi parla.
      – l’ambiguità di molti fra gli oppositori al progetto. non tutti, ma molti di loro vestono di “ragioni ambientali” il motivo dell’opposizione, mentre in realtà contrastano il progetto geotermico per la (naturale, umana ed emotiva) paura del cambiamento. essere reazionari e conservatori è legittimo, ma chi vuole essere creduto da me deve avere l’onestà di ammetterlo.

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