il 25 aprile, che era sabato scorso, è stata la ricorrenza della liberazione dell’italia dalla dittatura violenta. il 25 aprile vorrebbe essere – ma non è – la ricorrenza della liberazione dalla malaria. il 25 aprile è la giornata mondiale della malaria, che continua a fare strage nel mondo. ne muore un bambino al minuto.
sulla minaccia della malaria e di altre malattie ho scritto un articolo l’altro giorno (clicca qui).
ecco, ora mentre leggi, un bambino è morto di malaria.
in tutto il mondo il 73% delle morti nei bambini al di sotto dei 5 anni sono attribuibili a sole sei cause, quattro delle quali di tipo infettivo, quindi trasmissibili.
tra di esse la malaria che resta ai primi posti nonostante i notevoli successi degli ultimi anni principalmente legati agli investimenti fatti per distribuire a larghe fasce di popolazione colpita le nuove terapie di combinazione contenenti l’artemisina, il farmaco che combatte (sempre meno) il plasmodio della malaria.
quando la zanzara infettata punge l’uomo, con la sua invisibile gocciolina di saliva inietta nel sangue umano anche alcuni plasmodi, microrganismi. questi animaletti si moltiplicano, e si riproducono tutti insieme a cadenza fisse, ogni tre giorni (e al malato viene la febbre terzana) oppure ogni quattro gioni (la febbre quartana) e così via.
quando il malato viene punto dalla zanzara, l’insetto succhia un po’ di plasmodi, che poi rinietterà in una persona sana contagiandola.
si calcola che nel 2014, nel mondo, ancora 200 milioni di persone sono rimaste infettate e circa un milione sono morte di cui il 78% bambini (ovvero un bambino ogni 60 secondi).
la guerra contro la malaria è l’impegno dell’ amcli – associazione microbiologi clinici italiani – presieduta da pierangelo clerici, direttore microbiologia azienda ospedaliera ospedale civile di legnano.
dopo la china e la clorochina, ora nemmeno l’artemisina pare bastare più a guarire i malati.
all’iniziale ottimismo legato all’uso dell’artemisina si è gradualmente diffuso sunaa certa preoccupazione a causa dell’insorgenza, nel sud est asiatico, di ceppi di plasmodium falciparum resistenti a questo farmaco che si vanno ad aggiungere ai ceppi di plasmodium vivax resistenti alla clorochina.
ecco, ora mentre leggi, un secondo bambino è morto di malaria.
il diffondersi di queste varianti virali, soprattutto nel continente africano storicamente più interessato a questa emergenza, rischia di vanificare gli sforzi fatti e rialzare il numero dei casi, dei decessi e ad avere un devastante impatto sanitario ed economico.
sembra quindi che anche per i plasmodi, così come lo è da anni per i batteri multi-farmaco-resistenti, la sfida del prossimo futuro sia proprio il contenimento dei ceppi farmaco-resistenti.
in europa il tasso di casi confermati di malaria si colloca intorno a 1 per 100mila abitanti, sostanzialmente stabile nell’ultimo quinquennio. il 99% dei casi è di importazione e si è verificato in paesi con consolidati legami con le aree endemiche. focolai di casi autoctoni causati da plasmodium vivax sono però stati registrati in spagna e soprattutto in grecia dal 2009 in poi nella zona di alexandroupolis, area agricola e umida dove lavorano molti immigrati provenienti dai paesi malarici.
il plasmodium vivax causa infezioni meno severe rispetto a plasmodium falciparum ma è latente in milioni di persone al mondo e causa forme insidiose e severe particolarmente nelle donne in gravidanza. la trasmissione sporadica autoctona di malattie trasmesse da vettori in europa continentale sembra quindi possibile e, pertanto, è necessaria una maggiore sorveglianza e misure di controllo adeguate.
ecco, ora mentre leggi, un terzo bambino è morto di malaria.
“in italia si registrano circa mille casi annui di malaria causate da plasmodium falciparum e sono tutti casi importati – afferma clerici presidente amcli. – a noi spetta il compito di diagnosticarle velocemente e i test immunocromatografici che abbiamo ora a disposizione ci hanno aiutato molto soprattutto nella diagnosi rapida di infezione da plasmodium falciparum. un aspetto, però, che ritengo attualmente sottovalutato e che, invece, ha importanza crescente, è la necessità di mettere a punto dei test molecolari che permettano di individuare le infezioni malariche causate da più di una specie di plasmodio poiché queste prevedono spesso un diverso trattamento terapeutico rispetto alle forme a singola specie”.
l’impegno di amcli resta quindi confermato e va nella direzione di sviluppare una rete nazionale capace di monitorare tempestivamente l’insorgenza di possibili forme di contagio e, non da ultimo partecipare con gli organismi deputati alla promozione di campagne informative e di sensibilizzazione della popolazione.
ecco, ora mentre leggi, un quarto bambino è morto di malaria.
l’amcli – associazione microbiologi clinici italiani – è stata costituita nel 1970 ed è articolata su delegazioni regionali. l’associazione scientifica ha sede a milano. tra le finalità di amcli, lo sviluppo della microbiologia clinica. una delle peculiarità della società scientifica è operare attraverso gruppi di lavoro su specifiche materie d’interesse. tra questi spiccano quello sulle infezioni sessualmente trasmissibili, sulle infezioni nei trapianti d’organo, sulle infezioni nell’anziano e nei neonati, sulla neurovirologia, sulle infezioni nel paziente critico, sulle infezioni materno-fetali, sull’immunologia.
mentre hai letto questo articolo, sono morti di malaria cinque bambini.