scampato pericolo (per ora) sul fronte della "norma calderoli" per il taglio del 30% agli incentivi alle fonti rinnovabili di energia.
la norma è stata stralciata nel testo pubblicato nel tardo pomeriggio di ieri, sabato 13 agosto, sulla gazzetta ufficiale.
ne parlavo in questo articolo pubblicato ieri mattina.
qui le pagine del sito web del sole 24 ore dedicate alla manovra. sul giornale (cartaceo) di oggi c'è il testo integrale.
per fermare il taglio agli incentivi sono intervenuti soprattutto il sottosegretario miccichè affiancato da stefania prestigiacomo (ambiente) e paolo romani (sviluppo economico).
resta invece l'estensione alle fonti rinnovabili per la "robin tax" e la riforma della borsa elettrica, divisa in tre macrozone con la sostituzione del meccanismo di determinazione del prezzo nel mercato all'ingrosso "marginal price" con il nuovo meccanismo "pay as bid" da realizzare entro il 1° gennaio.
qualche commento.
ecco giuseppe vatinno, responsabile ambiente ed energia dell'alleanza per l'italia (la formazione di francesco rutelli):
"la misura di una robin hood tax energetica nella manovra finanziaria correttiva di ferragosto proposta da tremonti colpisce in maniera
indifferenziata fonti energetiche diverse, come gli idrocarburi e le
rinnovabili; sarebbe più utile introdurla esludendo le rinnovabili come
biomasse, fotovoltaico ed eolico e caricando maggiormente petrolio carbone e gas, visto che gli idrocarburi generano comunque esternalità che l'italia pagherebbe sia in termini economici che ambientali".
alberto losacco, parlamentare del pd, dice:
"la manovra è iniqua e per di più spreca una grande occasione, quella di avviare finalmente interventi nel settore energetico che consentano non solo risparmi ma anche guadagni. è il momento di intervenire, perché puntare sulla green economy significa non solo garantire un futuro più pulito e sicuro ma anche entrare in un business da cui è criminale rimare esclusi. non si penalizzi il settore delle rinnovabili con tagli illogici ma si abbia il coraggio di agire in maniera organica in un settore dalle grandi potenzialità di crescita e che, già oggi, offre migliaia di posti di lavoro. tedeschi e americani hanno puntato sulle rinnovabili sapendo che ogni dollaro o euro investito sarebbe tornato indietro moltiplicato con vantaggi per i cittadini e per l’ambiente. per questo serve una politica energetica che faccia delle rinnovabili un settore fondamentale per la ripresa economica. si tratta di una strada che soprattutto al sud può offrire ampi margini di sviluppo, guadagni e posti lavoro, il governo non perda l’ennesima occasione per dare al paese uno strumento di crescita”.
un cenno anche alla vicenda del sistri, il ristema di rilevazione della logistica dei rifiuti.
secondo il wwf, “le parole del ministro della semplicazione, roberto calderoli, sull’abolizione del sistema di tracciabilità dei rifiuti appaiono sconcertanti e incredibili al tempo stesso: incredibili perché non ci si rende conto che sarebbe un falso risparmio; sconcertanti perchè, al di là di ogni riduzione di spesa, sembra che il ministro non si renda conto dell’assoluta gravità del fatto che dietro lo smaltimento illegale dei rifiuti c’è un gravissimo profilo di danno ambientale (che va valutato anche in termini economici) e il drammatico fenomeno delle ecomafie”.
“nel merito dobbiamo sottolineare che ad oggi già diversi milioni sono stati spesi per la tracciabilità dei rifiuti e in particolare per l’organizzazione del sistri sono stati predisposti: programmi informatici, aggiornamento del personale, sistemi elettronici di controllo, sale operative. sono inoltre state acquistate le cosiddette “black-box”, già distribuite ai privati. possibile che ora che la gran parte dei costi ricadrebbe sugli operatori in funzione del servizio che svolgono lo Stato si appresta a buttare tutto l’investimento fatto? ci aspettiamo di ascoltare la voce del ministro dell’ambiente, stefania prestigiacomo, che non pensiamo si possa riconoscere affatto nelle parole di calderoli”.