nella napoli dei rifiuti senza soluzione c'è una fabbrica che lavora, come materia prima, la spazzatura.
è a tufino, uno dei capoluoghi della monnezza campana.
è l'impianto di biostabilizzazione stir biocon.
a capo, un imprenditore del milanese.
l'impianto sarebbe la risposta (non l'unica, ovviamente) per i problemi di napoli.
ma invece alcuni di quelli dell'asìa, la municipalizzata napoletana di nettezza urbana, se ne fóttono.
il 25 ottobre su queste pagine di "correnti" avevo parlato dell'impianto di tufino.
qualcuno, per boicottarlo, aveva rovesciato un camion dell'immondizia in mezzo al capannone, bloccandone l'attività. avevo pubblicato anche una foto del camion ribaltato "rubata" con il telefonino.
raccontavo anche che un giorno quelli dell'asìa avevano mandato dentro all'impianto di tufino una fila di camion con 15mila tonnellate di spazzatura napoletana raccattata dalle strade. non un contratto, non un accordo: i camion hanno passato il cancello e "dobbiamo scaricare qui", e gli addetti allibiti hanno dovuto subire la violenza rifiutistica.
la biocon voleva denunciare l'asìa per per stoccaggio abusivo di rifiuti solidi urbani.
e invece, qualcun altro (ma non di napoli) si è accorto dell'impianto di tufino.
se n'è accorto il governo argentino.
è arrivata in visita a tufino una delegazione del ministero argentino dell'ambiente – anzi, il ministerio por el espacio publico – guidata dal ministro diego cesar santilli (43 anni, studi sociali a buenos aires, berkeley e parigi) accompagnato da tecnici della roggio ambiental e dell'azienda di stato ceamse.
hanno passato una mattinata con i tecnici italiani che gestiscono l'impianto di tufino per conoscere segreti, attività, potenzialità dello stir.
poi un percorso guidato nei meandri immondezzosi dello stir. infine, l'incontro con il sìndaco di tufino, carlo ferone.
tra l'altro gli argentini sono rimasti stupìti dal fatto che l'immondizia, se trattata con criterio, non puzza.
a due passi dall'impianto ci sono le vecchie discariche paenzano 1 e paenzano 2.