libia. l’effetto metano può costare 800 milioni l’anno sulle bollette elettriche. il dibattito dei lettori.

ancora sull'effetto costi delle ribellioni in cirenaica e tripolitania.

ieri sera avevo anticipato qualche dettaglio sulle stime dell'economista milanese alessandro marangoni.

ora ecco un'analisi più compiuta.

“se il blocco del gas dalla libia, arrivasse a durare un anno, ci sarebbero delle ripercussioni sulle bollette degli italiani, di circa l’8,5%”.
la stima è stata fatta dalla società di ricerche e di consulenza althesys (quella che realizza anche l’irex,  l’indice di borsa delle energie rinnovabili), guidata appunto da marangoni.

spiega marangoni: “valutando che l’import dalla libia era nei giorni scorsi di 25 milioni di metri cubi al giorno e 9,7 miliardi di metri cubi l'anno, pari al 12% dei consumi, abbiamo calcolato cosa succederebbe se l’italia, come avvenuto precedentemente con la crisi tra russia e ucraina, decidesse di invitare i produttori di energia elettrica a cercare combustibili alternativi. una scelta che potrebbe esser fatta per non fermare le industrie e per non chiedere sacrifici ai cittadini sul riscaldamento”.

in termini di costi diretti, marangoni?
“l’effetto sarebbe un aumento del costo di produzione dell’elettricità pari a 20 euro per ogni  megawattora prodotto. su un anno, considerata l’attuale produzione, provocherebbe un aumento di 800 milioni di euro, pari a circa 32 euro a famiglia, ovvero il 7,6% della bolletta media attuale”.

segnalo inoltre che a commento dell'articolo libia. il metano riapre la partita di rinnovabili e nucleare. commenti di lettori. è in corso un dibattito vivace dei lettori: chi sostiene l'alternativa nucleare, chi propugna le fonti rinnovabili, chi insiste sul risparmio energetico.
chi ha ragione?
forse hanno ragione tutti…

  • paolo mazzanti |

    Se ieri importavamo il 12 % dei consumi di gas dalla Libia, abbiamo tutt’ora un surplus energetico, che prima della crisi era enorme (potenziale produttivo doppio della domanda) e che ci consente di stare ancora tranquilli pur senza il gas libico. Chiunque verrà al potere in Libia, non credo sarà cosi stupido da chiudere agli europei il rubinetto del gas a lungo. Se lo facesse la Russia sarebbe un felice sostituto e penso che ce lo farebbe pagare un pò più, ma non a peso d’oro. Infine la soluzione nucleare è impraticabile, dato che ci vogliono più di dieci anni per avere produzione di energia elettrica, se si comincia a costruire domani. Deduco, se non sbaglio, che la soluzione è continuare con le centrali a gas e puntare sugli impianti a rinnovabili, che si possono fare a “rate più piccole, con tempi molto più brevi, e finalmente obbedendo alla CEE e puntando ad un’aria più pulita e sicura.

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