rinnovabili. alla faccia di gheddafi: vale 20 miliardi l’energia di origine vegetale.

alla faccia di gheddafi, c'è un giacimento di petrolio da 20 miliardi di euro nei campi italiani.
viene dall'energia rinnovabile prodotta da materie prime vegetali o biologiche.

mentre l'italia dipende dalle forniture straniere di energia e i prezzi del greggio impazzano, mentre la libia tormenta le forniture del metano, mentre il governo scombussola i sostegni e le regole alle fonti pulite di energia, le agroenergie possono dare all'italia benefici fino a 20 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. nelle campagne italiane c'è un "giacimento di petrolio" che vale quattro volte l'ultima legge finanziaria. lo ha calcolato l'osservatorio agroenergia, curato dalla società di ricerca e consulenza althesys e commissionato da confagricoltura ed energetica, presentato questa mattina a tortona in occasione del convegno agroenergia (3, 4 e 5 marzo).

"secondo la nostra analisi, il valore dei benefici relativi alle agroenergie batte nettamente quello dei costi – spiega alessandro marangoni, amministratore delegato di althesys e capo del team di ricerca. – in un primo scenario di sviluppo ordinario per il settore, che riprende gli obiettivi del pan, il piano d'azione nazionale per le energie rinnovabili, la potenza installata raggiungerà nel 2020 i 3.820 mw. in un secondo, accelerato ma credibile, i 4.860 mw. nel primo caso il sistema italiano guadagnerebbe 13,9 miliardi di euro, nel secondo 19,9".

per saperne di più: www.agroenergia.eu

clicca qui per scaricare i numeri e i conti delle agroenergie

  • enzo |

    produrre energia dalle biomasse agricole ed animali non solo è sostenibile, ma addirittura risponde ad esigenze di carattere sociale, in quanto anche gli agricoltori hanno diritto a guadagnare qualcosa in più dalle loro attività agricole.
    Se solo pensiamo alla nostra agricoltura, martoriata da concorrenza sleale delle altre nazioni del mondo, con la conseguenza che i nostri prodotti si vendono a prezzi bassissimi non in grado di coprire i costi. E poi si dice che si deve produrre per sfamare il Terzo Mondo. Con tutto il rispetto, ci sono politiche serie per sfamare il Terzo Mondo, non caricare di responsabilità – che non hanno – i nostri agricoltori.
    Per la produzione di energia da rifiuti, meglio da frazione organica di rifiuti solidi urbani, è necessario se non urgente far realizzare impianti, anche dando incentivi per la costruzione, per risolvere il problema delle discariche e dei costi non più sostenibili dello smaltimento in capo ai Comuni e, quindi, ai cittadini stessi.
    Avremmo il doppio vantaggio di eliminare buona parte dei rifiuti e produrre energia rinnovabile.
    Sempre che si tratti di processi per la produzione di biogas, con impatti ambientali nulli, anzi con la produzione di compost di qualità ed energia termica.
    Cari lettori, riflettiamo bene su questo aspetto particolarmente importante per il nostro futuro

  • clara |

    Possiamo giustamente usare prodotti di scarto della produzione agricola o rifiuti organici per alimentare gli impianti a biomasse, ma alimentare questi impianti con prodotti atti ad alimentare uomini ed animali a lungo termine potrebbe creare un serie di problemi non da poco. Primo fra tutti gli agricoltori (vedi la Lombardia) dovrebbero senza successo contrastare una concorrenza sleale data data dagli incentivi che li costrigerebbere nel breve termine a chiudere le loro attività. Ben venga direte voi, ma attenzione già oggi i prezzi delle materie prime sono alle stelle, quando in Italia non produrremmo nulla, nè carne, nè latte, nè cereali, saremo costretti a mangiare quello che gli altri ci offriranno al prezzo che ci chiederanno, senza alcun controllo sulla qualità. Attenti ci stanno accecando, per l’interesse di pochi.

  • aitua |

    E’ una sciocchezza!
    Distruggere elementi naturali diversamente utilizzabili è un insulto all’Umanità.
    Gli esempi già sperimentati nel sud America, in Brasile particolarmente, di incentivare produzioni di alcool da colture vegetali, ha si prodotto benefici per pochi avvantaggiati ma ha sottratto enormi risorse agricole agli affamati del Mondo.
    In termini comuni, sarebbe come impiegare l’olio d’oliva per ingrassare la catena delle motoseghe.
    E’ sul riciclo dei rifiuti che occorre concentrare l’attenzione, sia per liberarci di sostanze scomode, sia per impiegare elementi senza alcun valore economico e non diversamente utilizzabili.
    Come disse Lavoisier che niente si crea e niente si distrugge ma tutto si trasforma, è nostro dovere fare in modo di trasformare sempre in modo migliorativo tutte le risorse.

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