rinnovabili. conto energia. lettera da lecce: “che fare?”. romani e prestigiacomo. la mediazione di letta. scrive l’enel.

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ricevo da un lettore:

sono giuseppe e scrivo da un paese in provincia di lecce.
da qualche tempo ho avviato la procedura per installare un impianto fotovoltaico sul tetto della mia casa da 4 chilowatt.
costo dell'opera, 15mila euro da coprire con un finanziamento bancario appositamente programmato sugli incentivi da 0,36 euro da percepire con allaccio alla rete entro il 31 maggio 2011.
ho già ricevuto il preventivo dei lavori dall'enel, ora devo soltanto accettarlo e dare il via ai lavori con l'installatore.
quando ormai ero a un buon punto ho ricevuto la "mazzata" del nuovo decreto legislativo che non esce.
pertanto ho bloccato i lavori in attesa.
ma ho seriamente compromesso la possibilità di allacciare l'impianto alla rete per il 31 maggio.
il mio timore più serio è quello di incorrere in un decreto legislativo con effetti retroattivi che mi abbassi di molto gli incentivi, tanto da non coprire più il finanziamento bancario.
tra l'altro, da circa 20 giorni alcune banche hanno bloccato i finanziamenti in attesa del decreto. questo fatto ha contribuito ad accrescere i miei dubbi e timori se continuare nella realizzazione del mio impianto.
e ora slitta l'approvazione del decreto.

questo è uno dei mille casi.

ci sono tanti proprietari di piccoli impianti con dubbi simili. qualcuno aspetta perfino da un anno di sapere quale incentivo avrà.
le banche, nell’incertezza, tentennano nel concedere prestiti e mutui per la costruzione dei pannelli da mettere sul tetto.
molti, se avessero saputo della proroga del terzo conto energia al 31 agosto, avrebbero già stipulato i contratti.

lo scontro di romani con “quella matta” di prestigiacomo

scontro totale tra paolo romani e stefania prestigiacomo. stamattina a giussano, durante un incontro con imprenditori del settore mobiliero, romani ha detto che quella matta della prestigiacomo lo fa incazzare, che non ci ha dormito la notte, che l’autocertificazione per la fine dei lavori di costruzione dell’impianto fotovoltaico forse è credibile in lombardia ma non certo in altre parti d’italia.
sul sito web del quotidiano la repubblica c’è il video delle affermazioni di romani.

il nodo del contendere tra ambiente e sviluppo economico è quando far partire gli incentivi.

romani chiede scusa

attorno alle 20 di oggi sono uscite le agenzie con cui il ministro romani chiede scusa per l'inurbanità nei confronti di una signora.

si tratta di dichiarazioni estrapolate da un contesto conviviale, derivate dall'intenso e aperto confronto sul decreto per il fotovoltaico con il ministro prestigiacomo. sono rammaricato per quanto accaduto e, soprattutto, per la conseguente strumentalizzazione mediatica da parte di alcuni. non viene messa in discussione in alcun modo la stima, personale e professionale, che ho nei confronti del ministro prestigiacomo.

la mediazione di letta sui piccoli impianti

ieri sera, chiusura verso le 23, incontro con anche un tentativo di mediazione di gianni letta.
la mediazione possibile riguarda:
– fare scattare gli incentivi entro 60 giorni dalla certificazione di fine lavori ai soli impianti di dimensioni minori (fino a 200 chilowatt)
– per gli altri impianti l’stmg (soluzione tecnica minima generale) o il tica (testo integrato delle connessioni attive), cioè il documento di preventivo di allacciamento dell’enel distribuzione o di terna. diventa una data vincolante, e l’incentivo partirà da quel momento.

un’altra scelta equilibrata – ma non ancora esaminata tra i due ministeri – potrebbe essere prorogare fino a fine anno il terzo conto energia per i piccoli impianti, come quello del lettore giuseppe di cui hai letto la lettera.
– sono in bassa tensione, e quindi i tempi di allacciamento sono più brevi,
– i piccoli investitori “domestici” non hanno strumenti per gestire la burocrazia aggiuntiva del quarto conto energia né per sostenere il taglio dell’incentivo
– si potrebbero anche distinguere l’impianto con moduli collocati a terra da quello sul suolo agricolo, con un’altezza minima da terra per i pannelli.

una lettera dell’enel sui tempi di allacciamento

sui tempi di allacciamento, l'enel mi ha scritto oggi una lettera di precisazione, divulgata anche alla agenzie di stampa.

ecco il testo della nota dell'enel.

enel: allacci fotovoltaici , procedure chiare e tempi rispettati in oltre il 99% dei casi
in merito a quanto riportato oggi dalla stampa sul tema degli allacci degli impianti fotovoltaici alla rete di distribuzione, enel precisa:
– enel, che non è il solo distributore elettrico nazionale, rende noti agli operatori i tempi di allaccio prima che questi inizino le procedure per l'autorizzazione. ciò rende trasparenti e inequivocabili, per la parte legata all'attività dell'operatore di rete, le tempistiche di connessione.
– sono i dati a chiarire che gli allacci avvengono nella quasi totalità dei casi nei tempi previsti. nel 2010, infatti, su 91 mila connessioni operate da enel distribuzione solo lo 0.2 per cento, pari a circa 150 casi, e' stato concluso oltre i tempi standard fissati dalle normative (per le opere di competenza del distributore la regolazione stabilisce tempi che vanno da un mese, negli allacci definiti 'semplici', ad almeno 90 giorni per le opere infrastrutturali piu' complesse).
– le performance sono state mantenute invariate anche quest'anno, pur in presenza di un trend in continuo aumento e che ha portato a moltiplicarsi nelle ultime settimane (fino a 9 volte per gli impianti p
iù grandi)  i volumi di attività, rispetto al 2010. per quanto riguarda gli impianti più grandi, connessi in media tensione, il volume è passato da 34 impianti a settimana (per 20 mw di potenza) del 2010, a  ben 110 (68 mw)dei primi 4 mesi del 2011. per quanto concerne gli impianti più piccoli, connessi in bassa tensione, il numero è aumentato da 1.378 impianti a settimana (potenza 13 mw) nello scorso anno, a 2.962 impianti a settimana (36mw).

enel si riconosce nella posizione espressa ieri da assoelettrica che ha auspicato una rapida emanazione del decreto per dare certezza normativa alle imprese. il provvedimento presentato da governo fornisce al settore delle energie rinnovabili una prospettiva di sviluppo nel lungo periodo, accompagnando il miglioramento delle tecnologie e limitando il rischio di atteggiamenti potenzialmente speculativi.

una delibera freschissima dell'authority

la delibera dell’autorità dell’energia numero 51/2011 stringe in appena 10 giorni il tempo massimo tra la fine lavori dell'impianto e la sua entrata in esercizio. ciò impedisce anche la furbata che facevano alcuni, di dichiarare la fine lavori prima del tempo sapendo che l’enel avrebbe impiegato un tempo lunghetto per verificare, accertare e rilasciare il documento.

i miei dubbi e le mie idee (per quanto possano valere)

da aprile, i tempi di allacciamento sono stati allungati.

la nota dell’enel è confermata dalla percezione di molti proprietari di piccoli impianti, cioè che i ritardi non dipendano dall’enel, ma c’è chi soffre attese da prenotazione di un esame alla asl, c’è chi deve attendere quasi un anno senza avere idea di quale sarà l’incentivo.

quali dubbi suscita il principio di dare l’incentivo al momento della chiusura lavori certificata?

chi deve certificare?
c’è il rischio di autocertificazioni farlocche o di certificazioni fasulle, per anticipare l’erogazione degli incentivi.

invece se la fine lavori fosse certificata dall’enel (non tramite la dia o forme di autocertificazione), ci sarebbe una garanzia.
chiaro, in questo caso senza allacciamento alla rete non si potrà conteggiare la produzione e quindi l’incentivo da erogare, però si potrebbe far valere il diritto del proprietario dell’impianto.

viceversa: perché lo sviluppo economico non si fida della certificazione di fine lavori se è fatta dall’enel o dalle altre società elettriche?
il dubbio è che romani sappia benissimo che molte società elettriche (soprattutto i grandi) tendano a certificare la fine lavori dei propri impianti prima che i lavori siano effettivamente completati.

un altro dubbio è sull’erogazione dell’incentivo per impianti che richiedono un allacciamento complesso alla rete.
se un impianto chiede una linea elettrica di alta tensione lunga chilometri, per realizzare la quale servono almeno uno o due anni, non ha senso cominciare a erogare kl’incentivo già al momento della dichiarazione di fine lavori.

tuttavia non sono rari i casi in cui il documento stmg dà preventivi stravaganti di opere faraoniche necessarie e quindi assegna previsioni eterne di completamento (perfino tre anni).

dopo il salva-alcoa dell’estate scorsa, un altro salva-qualcosa susciterebbe odio.

non è chiara la validità delle tariffe del terzo conto energia fino al 31 agosto, che interesserebbe solamente i piccoli.

altri dubbi sugli impianti di cogenerazione: una delibera dell’autorità dell’energia è scaduta il 31 dicembre e quindi non sarebbe più applicabile il sistema valido fino a pochi mesi fa. molti rischiano di non ottenere la qualificazione del gestore dei servizi energetici.

questo l'articolo pubblicato stamattina dal sole 24 ore.

questo l'articolo che ho scritto stanotte sulla vicenda.

questo l'articolo che ho scritto ieri sera che anticipava la vicenda.

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Commenti

21 risposte a “rinnovabili. conto energia. lettera da lecce: “che fare?”. romani e prestigiacomo. la mediazione di letta. scrive l’enel.”

  1. Avatar Giuseppe Vatinno
    Giuseppe Vatinno

    Jacopo, come tu ben sai, la storia delle “tensioni” tra i due ministeri, cioè Ambiente e Sviluppo economico (se non quando con le Infrastrutture) sono storiche e al di là di destra/sinistra; ricordi Bersani e Di Pietro che “litigavano” con Pecoraro Scanio? Del secondo ne ho testimonianza diretta avendo dovuto io mediare personalmente come consigliere di Di Pietro per l’ambiente e come ecologista…comunque la Prestigiacomo mi pare abbastanza il “linea” con il governo, seppur abbia una sua linea ecologista e si sia impegnata contro i tagli indiscriminati al Ministero e alle rinnovabili.
    Resp. Ambiente di Alleanza per l’Italia

  2. Avatar jacopo giliberto
    jacopo giliberto

    giuseppe, è vero. mi hai ricordato pecoraro scanio!
    (adesso da italia dei valori sei passato ad alleanza per l’italia, cioè con ruteli).

  3. Avatar Stefano
    Stefano

    nell’estate scorsa, dopo aver assistito numero persone fisiche ed imprese, a realizzare i loro impianti di produzione di energia mediante la trasformazione fotovoltaica della radiazione solare,ebbi la malaugurata idea di pensare di realizzare un impianto mio. Trovo un paio di siti idonei e lascio una caparra, faccio le domande all’enel, 3 respinte perché le linee sono sature ed una viene accolta. Preparo il progetto per un impianto a terra di 700 kw ed il governo dopo poco più di un mese blocca il 3° conto energia, che doveva durare 3 anni. Avevo già ipotecato casa mia e versato l’equity per il leasing, pagato il progetto, il geologo, la caparra per il terreno, il frazionamento, l’enel per tre connessioni di cui due a vuoto. Inizia il balletto, le banche bloccano tutto, la nuova legge non si sa cosa prevederà, a terra ?!? facciamo le serre ?!? su wikileaks escono dei documenti da cui si evince che il governo prende mazzette dalla francia e dagli stati uniti per appaltare le centrali nucleari coi soldi creati in bolletta per le rinnovabili. Mi documento, ed è vero, ma nessuno denuncia, silenzio più totale, studio un po la cosa, loro gli impianti li han fatti dove come gli è paruto farli, adesso mettono lacci e lacciuoli, escono diecimila personaggi senza nessuna credibilità morale o scientifica ad attaccare le rinnovabili, è un fuoco di fila, il gse tira fuori cifre assurde che poi tutti verranno smentiti, però è un bailamme finchè non avviene fukushima. Mi dispiace per i giapponesi ma mi vengono incontro ed a quel punto, sulla spinta di qualche squalo che per sbaglio ha investito sull’energia pulita e che è rimasto indietro, si spera il governo lasci le cose così fino alla fine dell’anno. Invece no, i morti si seppelliscono presto, romani ha preso le stesse bustarelle di scaiola e galan e la prestigiacomo che in un moto di orgoglio cerca di mediare viene definita una matta. Adesso non so più che fare. Io non avevo nessuna fiducia, sapevo di perdere solo del tempo dietro questi, questo paese un po lo conosco e so che certi business sono combilati a tavolino, fa schifo e fa vomitare, per curare mio figlio devo rivolgermi all’estero a mie spese perchè i fondi in italia sono usati per reggere il codazzo clientelare e incapace. Mi sono rotto i coglioni.

  4. Avatar jacopo giliberto
    jacopo giliberto

    (mi scuso con i lettori, ma dalla lettera di stefano ho dovuto ritoccare un paio di parole decisamente molto forti, per quanto condivise)

  5. Avatar diego
    diego

    Ho realizzato diversi impianti fotovoltaici tutti su copertura e tutti tra i 50 ed i 200 Kwp; quelli che chiamano “piccoli” per un totale di oltre 1 Mwp. Sebbene contrario al 4° conto energia così come strutturato ritengo che ogni norma che impedisca ai furbi di recepire incentivi non dovuti sia ben accetta. Secondo me il compito di eseguire le verifiche dovrebbe spettare ad un ente come il GSE con tecnici superpartes ed indipendenti ma si sa che in italia prima si fanno scappare i buoi e poi si costruiscono i recinti.

  6. Avatar achille artioli
    achille artioli

    Egregio sig. Giliberto occorre fare chiarezza e anche molto bene sul fatto che gli impianti fotovoltaici percepiscono denaro, ovvero incentivi, sul computo dell’energia effettivamente prodotta. Purtoppo e fin troppe volte in questi ultimi tempi la dinamica dell’incentivo viene descritta dai media in modo tale da suscitare l’idea nell’opinione pubblica che il GSE incominci ad erogare l’incentivo ai soggetti responsabili (i proprietari degli impianti) a partire dalla data di dichiarazione o certificazione/asseverazione di fine lavori. Tutto questo è falso. Il problema è un altro: chi fa un investimento nel fotovoltaico ha bisogno della certezza del valore dell’incentivo al quale il suo impianto sarà ammesso nel momento in cui verrà allacciato alla rete elettrica ed incomincerà a produrre energia elettrica. L’aspetto da risolvere è quindi quello relativo alla modalità con la quale l’impianto fotovoltaico sarà ammesso ad una determinata tariffa. A mio personale parere la cosa più sensata da fare è quella di fissare il valore della tariffa incentivante che l’impianto inizierà a percepire nel momento in cui entrerà in funzione con la dichiarazione di fine lavori che dovrà prevedere la redazione di una serie di documenti tali per cui i temuti furbetti non avranno vita facile ed al contempo pene esemplari che prevedano l’esclusione dalla tariffa incentivante per coloro che producono documenti falsi e dichiarazioni mendaci. grazie per l’attenzione, Achille Artioli

  7. Avatar Giuseppe
    Giuseppe

    “c’è il rischio di autocertificazioni farlocche o di certificazioni fasulle, per anticipare l’erogazione degli incentivi.”
    Attenzione a non creare ulteriore confusione in un momento già caotico: il sistema incentivante in Italia è basato sulla remunerazione dell’energia prodotta. Niente energia, niente soldi.
    – gli incentivi si ricevono solo una volta che l’impianto è entrato in esercizio, e vengono erogati dal GSE che ne certifica l’importo;
    – la data di entrata in esercizio è dichiarata da ENEL, e non è mai stata possibile oggetto di autocertificazione;
    – l’autocertificazione è entrata in gioco solamente per l’unica fase totalmente a carico del titolare dell’impianto, ovvero la fine dei lavori nel cantiere.
    L’eventuale comportamento fraudolento di certificare una fine lavori prima che si sia effettivamente terminato il cantiere può servire a rientrare in un migliore scaglione di tariffe, ma non anticipa l’arrivo dei soldi, che non sono comunque erogati se non ad impianto in esercizio.
    Ma non mi stupisco di quanto detto dal MSE: niente di meglio per sostenere una tesi falsa che diffondere altrettanto false possibilità di malversazione e falsi dati. Ahinoi.

  8. Avatar massimo
    massimo

    A me appare evidente l’inadeguatezza di alcuni Ministri che rivestono ruoli chiave per il Paese. Romani va in tv e si scatena in una gazzarra con un altro rappresentante istituzionale chiamandolo buffone, poi di un suo collega Ministro dice che è una matta…..boh

  9. Avatar Diego
    Diego

    Un esempio. Impianto da 141 Kwp costo 499,000/00 €uro tutto autofinanziato ed ultimato il 16 dicembre 2010, collegato da enel 12 febbraio 2011, energia prodotta da quella data oltre 36.000 Kwh. Pratiche enel. utf, enel distribuzione e GSE ultimate, Incentivi elargiti ad oggi 0. Veramente da stare allegri!!!

  10. Avatar andrea
    andrea

    in novembre2010 ho rifatto la copertura del tetto di casa mia e ho installato un impianto di circa 19 kwp. Ho dovuto aspettare fine febbraio per l’allacciamento dell’impianto, comunque a tutt’oggi la pratica GSE risulta ancora in lavorazione e non è ancora pervenuta alcuna comunicazione in merito ne a me ne alla ditta installatrice.Mi hanno detto che le pratiche al GSE vengono esternalizzate e che i tempi di risposta variano a seconda dei soggetti incaricati.
    C’è da preoccuparsi?

  11. Avatar Fabiano
    Fabiano

    Lavoro nel settore dell’installazione degli impianti fotovoltaici medi e piccoli, occupandomi anche della parte burocratica necessaria. Spesso mi interfaccio con GSE, ENEL, UTF, ecc… La costante di questi attori nel loro ruolo è quello di attendere sino alla scadenza (es. 60 giorni, 90 giorni…) prima di effettuare il loro intervento, approvare le varie istanze o esaminare le copiose documentazioni che richiedono. Spesso, ad es. in ENEL, mi dicono che i tempi per approvvigionarsi del materiale necessario ad effettuare i collegamenti in parallelo alla rete pubblica sono lunghi (oltre un mese), anche per quelli più scontati come i cavi, o i misuratori (contatori). Cose se vogliamo banali ma per loro bloccanti. Constato quindi che questi enti hanno una efficienza organizzativa irrisoria rispetto a quella richiesta nell’industria privata, per cui occorrerebbe mettere mano anzitutto alla gestione industriale di essi, alla mentalità di chi li guida: qui si che il “lean manufacturing” è assolutamente indispensabile, attuato con i fatti, non con le parole! Servono manager veri.

  12. Avatar Gianfranco Ferrari
    Gianfranco Ferrari

    Perchè ancora i pannelli fotovoltaici quando già c’è la vernice fotovoltaica, brevettata in italia, costa la metà rispetto ai pannelli a parità di produzione?

  13. Avatar carla
    carla

    Lo Stato Italiano spende milioni per agevolare la produzione di energia elettrica da biogas.
    Senza rendersi conto che questi impianti trasformano in letame le materie nobili (mais, grano, orzo, ecc.) per la cui produzione occorre un ingente dispendio di energia da petrolio.
    Alla faccia della fame nel mondo e del debito pubblico, si sprecano risorse inestimabili per arricchire pochi sconsiderati pseudo-agricoltori, titolari di impianti giganteschi per la produzione di energia “pulita” ottenuta con enorme dispendio di energia “tradizionale”.
    A qualcuno frega qualcosa, in Italia?

  14. Avatar Rosario
    Rosario

    GIANNI LETTA ESPRIME UN CRITERIO LOGICO ESPRESSO DA ME NEL TESTO QUI DI SEGUITO RIPORTATO DEL 26 Aprile 2o11
    Gentile Sindaco,
    Consapevole dell’attenzione e dell’impegno che fin dall’inizio ha voluto dedicare alla nostra iniziativa, ho sentito la necessità di scriverle confidando nelle Sue note capacità di relazionarsi con Provincia e Regione del nostro territorio al fine di anticipare, se possibile, questa mia ai due relativi Presidenti, prima della discussione del quarto conto energia previsto per questa settimana.
    Parli a loro del nostro progetto come esempio d’integrazione Agro – Industriale proiettato all’EXPO 2015, coerente con l’Art. 12 comma 7 del D. lgs. 387/2003, l’unica tipologia di fotovoltaico a terra che prevede il sostegno all’agricoltura, oggi inspiegabilmente criminalizzato.
    Abbiamo progettato un investimento di 37.300.000€ per la bonifica, la ristrutturazione e la riconversione della produzione agricola ed un sostegno economico per i primi 5 anni per gli stipendi di 48 unità di settore, per la maggior parte giovani tecnici, assunti a tempo indeterminato.
    Se il nuovo conto energia non dovesse rientrare nelle logiche dei tempi di attuazione e nel rispetto delle leggi che regolano il nostro sistema di vita e di lavoro, dove il diritto si acquisisce con il contratto iniziale e non successivamente, mi vedrò costretto a ricorrere nelle sedi opportune per far valere i diritti acquisiti.
    Non è tollerabile l’arroganza con la quale s’impone la sospensione indiretta di un diritto già acquisito, non è tollerabile modificare le regole di un sistema complesso senza avere la lungimiranza delle conseguenze, non è tollerabile sovvertire le logiche di un rapporto di lavoro che in tutti i casi acquisisce i diritti reali all’inizio e non alla fine: e, mi chiedo come possiamo avere la presunzione di esportare una democrazia che di fatto non abbiamo.
    Grazie, Gentile Sindaco per l’attenzione e per il tempo che mi ha dedicato,
    Cordialmente
    Rosario Cuccaro

  15. Avatar GoldWing98

    Ho costruito un impianto fotovoltaico sul tetto di casa mia (6,4 KW).
    Ho concluso i lavori a marzo; a fine aprile l’ENEL non è ancora arrivata a certificare i lavori e ad eseguire l’allaccio.
    E così ho perso l’incentivo di di 35 cent a kw; l’incentivo di maggio sarà di 34,1 cent.
    Riuscirò a beccare almeno quello?
    Intanto questo cent in meno mi costerà circa 120 euro l’anno, cioè 2400 euro nei 20 anni di durata degli incentivi.
    Sperando che l’ENEL arrivi almeno a maggio…

  16. Avatar Ennio Fantini
    Ennio Fantini

    prestigiacomo/romani litigano questo il motivo perché non si decide sulle rinnovabili,ASSURDO

  17. Avatar guseppe
    guseppe

    Sono un imprenditore dico che è
    una vergogna!!!

  18. Avatar bruno gozzelino
    bruno gozzelino

    Commissionato impianto fv a luglio 2010, installato comunicazione fine lavori fine nov 2010, ad oggi ancora da allacciare alla rete enel,tempi medi per percepire i primi contributi 60 gg lavorativi da inizio pratica GSE, quindi dopo allaccio.
    Soldi anticipati all’installatore 70000 euro
    A saldo solo il 10%)oltre 2100 Euro per opere di connessione dovute ad ENEL ,già pagate ma di lavoro niente, ditemi se non sono un pirla a credere che lo Stato aiuti i suoi cittadini onesti

  19. Avatar Giuseppe Romani
    Giuseppe Romani

    Sono un libero professionisto che con altri colleghi ho fatto una società per autorizzare un parco fotovoltaico da 48 MW in zona gricola. Ottenuta STMG, abbiamo lavorato sei mesi, speso un sacco di soldi, progettato una stazione da 380.000 Volt per Terna, consegnato il progetto in Regione Veneto il 16 di febbraio e poi il Governo ci ha detto che le regole che noi abbiamo seguito e rispettato, non solo non erano più valide, ma addirittura erano retroattive. C’è qualcuno in grado di spiegarmi a chi devo chiedere i danni per tutti i soldi spesi e andati in fumo?

  20. Avatar mario
    mario

    Ho realizzato due impianti, uno con scambio sul posto e uno per la vendita, per un totale di 200 KW. Fine lavori 22/12/2010.Di enel nessuna notizia fino alla fine di Febbraio (aspettavo fiducioso).Agli inizi di marzo (fiducia finita) ho iniziato a telefonare e dopo continue sollecitazioni il 5 aprile firma dal notaio per il passaggio di proprietà della cabina realizzata da noi (motivo del ritardo; enel non ha i soldi). Da allora si sono susseguite scuse risibili
    1)è scaduto il contratto con le ditte esterne per la realizzazione dei lavori;
    2) la ditta incaricata non ha i materiali;
    (materiali che fornisce enel).
    La frase ricorrente del funzionario enel “sicuramente alla fine di questa settimana , al massimo agli inizi della prossima settimana il lavoro sarà concluso”. E così di settimana in settimana ci avviciniamo alla fine di giugno 2011. Preso da sconforto ho iniziato a documentarmi su internet per capire se faccio parte di quell’1% di sfigati ( vedi comunicato stampa enel)ed ho scoperto che i casi come il mio sono numerosi e che le scuse addotte dai funzionari enel sono uguali dalle alpi alla sicilia. Forse sarà per questo che i dipendenti enel si nascondono, non rispondono al telefono (Segreteria telefonica )e sono barricati in strutture impenetrabili con cancelli e campanelli a cui non rispondono se non dopo più di trenta minuti, ed infine vengono presi dal panico quando riesci a vederli di persona.
    Frustato ed adirato da questo continuo rinvio mi chiedo perchè l’autorty non sanzioni Enel per abuso sistematico di posizione dominante. Non resta che emigrare in paesi dove il cittadino è difeso da tali sopprusi.

  21. Avatar Alberto
    Alberto

    Ho realizzato sopra casa mia un impianto FV da 5kWp. Ho chiuso i lavori il 13 di aprile. Poi il caos totale sulle nuove tariffe, nessuna proroga, che entreranno in vigore dal 1. giugno abbassando l’incentivo di mese in mese! Ho fatto l’investimento con un piano economico che poi è andato tutto all’aria. La stramaledetta enel sta facendo di tutto per ritardare l’allaccio. Pur avendo tutta la documentazione pronta, il tecnico mi dice che attenderà l’ultimo giorno utile, per via di una direttiva (DA DENUNCIA). Ed il bello è che farà fede la data in cui questi decideranno di venire mezz’ora a casa mia per mettere un contatore! Intanto devo pagare le rate alla banca. Mi vien voglia di prendere i pannelli e buttarli giù dal tetto. Siamo proprio la repubblica delle banane (e delle pecore da tosare).

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