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ricevo da un lettore:
sono giuseppe e scrivo da un paese in provincia di lecce.
da qualche tempo ho avviato la procedura per installare un impianto fotovoltaico sul tetto della mia casa da 4 chilowatt.
costo dell'opera, 15mila euro da coprire con un finanziamento bancario appositamente programmato sugli incentivi da 0,36 euro da percepire con allaccio alla rete entro il 31 maggio 2011.
ho già ricevuto il preventivo dei lavori dall'enel, ora devo soltanto accettarlo e dare il via ai lavori con l'installatore.
quando ormai ero a un buon punto ho ricevuto la "mazzata" del nuovo decreto legislativo che non esce.
pertanto ho bloccato i lavori in attesa.
ma ho seriamente compromesso la possibilità di allacciare l'impianto alla rete per il 31 maggio.
il mio timore più serio è quello di incorrere in un decreto legislativo con effetti retroattivi che mi abbassi di molto gli incentivi, tanto da non coprire più il finanziamento bancario.
tra l'altro, da circa 20 giorni alcune banche hanno bloccato i finanziamenti in attesa del decreto. questo fatto ha contribuito ad accrescere i miei dubbi e timori se continuare nella realizzazione del mio impianto.
e ora slitta l'approvazione del decreto.
questo è uno dei mille casi.
ci sono tanti proprietari di piccoli impianti con dubbi simili. qualcuno aspetta perfino da un anno di sapere quale incentivo avrà.
le banche, nell’incertezza, tentennano nel concedere prestiti e mutui per la costruzione dei pannelli da mettere sul tetto.
molti, se avessero saputo della proroga del terzo conto energia al 31 agosto, avrebbero già stipulato i contratti.
lo scontro di romani con “quella matta” di prestigiacomo
scontro totale tra paolo romani e stefania prestigiacomo. stamattina a giussano, durante un incontro con imprenditori del settore mobiliero, romani ha detto che quella matta della prestigiacomo lo fa incazzare, che non ci ha dormito la notte, che l’autocertificazione per la fine dei lavori di costruzione dell’impianto fotovoltaico forse è credibile in lombardia ma non certo in altre parti d’italia.
sul sito web del quotidiano la repubblica c’è il video delle affermazioni di romani.
il nodo del contendere tra ambiente e sviluppo economico è quando far partire gli incentivi.
romani chiede scusa
attorno alle 20 di oggi sono uscite le agenzie con cui il ministro romani chiede scusa per l'inurbanità nei confronti di una signora.
si tratta di dichiarazioni estrapolate da un contesto conviviale, derivate dall'intenso e aperto confronto sul decreto per il fotovoltaico con il ministro prestigiacomo. sono rammaricato per quanto accaduto e, soprattutto, per la conseguente strumentalizzazione mediatica da parte di alcuni. non viene messa in discussione in alcun modo la stima, personale e professionale, che ho nei confronti del ministro prestigiacomo.
la mediazione di letta sui piccoli impianti
ieri sera, chiusura verso le 23, incontro con anche un tentativo di mediazione di gianni letta.
la mediazione possibile riguarda:
– fare scattare gli incentivi entro 60 giorni dalla certificazione di fine lavori ai soli impianti di dimensioni minori (fino a 200 chilowatt)
– per gli altri impianti l’stmg (soluzione tecnica minima generale) o il tica (testo integrato delle connessioni attive), cioè il documento di preventivo di allacciamento dell’enel distribuzione o di terna. diventa una data vincolante, e l’incentivo partirà da quel momento.
un’altra scelta equilibrata – ma non ancora esaminata tra i due ministeri – potrebbe essere prorogare fino a fine anno il terzo conto energia per i piccoli impianti, come quello del lettore giuseppe di cui hai letto la lettera.
– sono in bassa tensione, e quindi i tempi di allacciamento sono più brevi,
– i piccoli investitori “domestici” non hanno strumenti per gestire la burocrazia aggiuntiva del quarto conto energia né per sostenere il taglio dell’incentivo
– si potrebbero anche distinguere l’impianto con moduli collocati a terra da quello sul suolo agricolo, con un’altezza minima da terra per i pannelli.
una lettera dell’enel sui tempi di allacciamento
sui tempi di allacciamento, l'enel mi ha scritto oggi una lettera di precisazione, divulgata anche alla agenzie di stampa.
ecco il testo della nota dell'enel.
enel: allacci fotovoltaici , procedure chiare e tempi rispettati in oltre il 99% dei casi
in merito a quanto riportato oggi dalla stampa sul tema degli allacci degli impianti fotovoltaici alla rete di distribuzione, enel precisa:
– enel, che non è il solo distributore elettrico nazionale, rende noti agli operatori i tempi di allaccio prima che questi inizino le procedure per l'autorizzazione. ciò rende trasparenti e inequivocabili, per la parte legata all'attività dell'operatore di rete, le tempistiche di connessione.
– sono i dati a chiarire che gli allacci avvengono nella quasi totalità dei casi nei tempi previsti. nel 2010, infatti, su 91 mila connessioni operate da enel distribuzione solo lo 0.2 per cento, pari a circa 150 casi, e' stato concluso oltre i tempi standard fissati dalle normative (per le opere di competenza del distributore la regolazione stabilisce tempi che vanno da un mese, negli allacci definiti 'semplici', ad almeno 90 giorni per le opere infrastrutturali piu' complesse).
– le performance sono state mantenute invariate anche quest'anno, pur in presenza di un trend in continuo aumento e che ha portato a moltiplicarsi nelle ultime settimane (fino a 9 volte per gli impianti p
iù grandi) i volumi di attività, rispetto al 2010. per quanto riguarda gli impianti più grandi, connessi in media tensione, il volume è passato da 34 impianti a settimana (per 20 mw di potenza) del 2010, a ben 110 (68 mw)dei primi 4 mesi del 2011. per quanto concerne gli impianti più piccoli, connessi in bassa tensione, il numero è aumentato da 1.378 impianti a settimana (potenza 13 mw) nello scorso anno, a 2.962 impianti a settimana (36mw).
enel si riconosce nella posizione espressa ieri da assoelettrica che ha auspicato una rapida emanazione del decreto per dare certezza normativa alle imprese. il provvedimento presentato da governo fornisce al settore delle energie rinnovabili una prospettiva di sviluppo nel lungo periodo, accompagnando il miglioramento delle tecnologie e limitando il rischio di atteggiamenti potenzialmente speculativi.
una delibera freschissima dell'authority
la delibera dell’autorità dell’energia numero 51/2011 stringe in appena 10 giorni il tempo massimo tra la fine lavori dell'impianto e la sua entrata in esercizio. ciò impedisce anche la furbata che facevano alcuni, di dichiarare la fine lavori prima del tempo sapendo che l’enel avrebbe impiegato un tempo lunghetto per verificare, accertare e rilasciare il documento.
i miei dubbi e le mie idee (per quanto possano valere)
da aprile, i tempi di allacciamento sono stati allungati.
la nota dell’enel è confermata dalla percezione di molti proprietari di piccoli impianti, cioè che i ritardi non dipendano dall’enel, ma c’è chi soffre attese da prenotazione di un esame alla asl, c’è chi deve attendere quasi un anno senza avere idea di quale sarà l’incentivo.
quali dubbi suscita il principio di dare l’incentivo al momento della chiusura lavori certificata?
chi deve certificare?
c’è il rischio di autocertificazioni farlocche o di certificazioni fasulle, per anticipare l’erogazione degli incentivi.
invece se la fine lavori fosse certificata dall’enel (non tramite la dia o forme di autocertificazione), ci sarebbe una garanzia.
chiaro, in questo caso senza allacciamento alla rete non si potrà conteggiare la produzione e quindi l’incentivo da erogare, però si potrebbe far valere il diritto del proprietario dell’impianto.
viceversa: perché lo sviluppo economico non si fida della certificazione di fine lavori se è fatta dall’enel o dalle altre società elettriche?
il dubbio è che romani sappia benissimo che molte società elettriche (soprattutto i grandi) tendano a certificare la fine lavori dei propri impianti prima che i lavori siano effettivamente completati.
un altro dubbio è sull’erogazione dell’incentivo per impianti che richiedono un allacciamento complesso alla rete.
se un impianto chiede una linea elettrica di alta tensione lunga chilometri, per realizzare la quale servono almeno uno o due anni, non ha senso cominciare a erogare kl’incentivo già al momento della dichiarazione di fine lavori.
tuttavia non sono rari i casi in cui il documento stmg dà preventivi stravaganti di opere faraoniche necessarie e quindi assegna previsioni eterne di completamento (perfino tre anni).
dopo il salva-alcoa dell’estate scorsa, un altro salva-qualcosa susciterebbe odio.
non è chiara la validità delle tariffe del terzo conto energia fino al 31 agosto, che interesserebbe solamente i piccoli.
altri dubbi sugli impianti di cogenerazione: una delibera dell’autorità dell’energia è scaduta il 31 dicembre e quindi non sarebbe più applicabile il sistema valido fino a pochi mesi fa. molti rischiano di non ottenere la qualificazione del gestore dei servizi energetici.
questo l'articolo pubblicato stamattina dal sole 24 ore.
questo l'articolo che ho scritto stanotte sulla vicenda.
questo l'articolo che ho scritto ieri sera che anticipava la vicenda.
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