energia. rinnovabili. il mistero del taglio degli incentivi. prestigiacomo e romani smentiscono. aggiornamento delle 17,50

ci risiamo.

a quanto mi risulta da più fonti diverse, il ministro della semplificazione roberto calderoli avrebbe ripresentato la norma taglia-incentivi su luce e gas.

giovedì scorso il testo, dopo la discussione in pre-consiglio, era stato proposto al consiglio dei ministri ed era stato bloccato dal ministro dello sviluppo economico, paolo romani.

ne avevo scritto diffusamente in queste pagine, con molti commenti dei lettori, e in un articolo pubblicato sull'edizione cartacea sole 24 ore.

ora il testo tornerebbe all'attenzione, sotto forma di aggiunta all'articolo 35 della manovra.

il testo di giovedì scorso era:

10. allo scopo di ridurre il costo finale dell’energia per i consumatori e le imprese, a decorrere dal 1° gennaio 2012, tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e del gas naturale, previsti da norme di legge o da regolamenti, sono ridotti del 30% rispetto a quelli applicabili alla data del 31 dicembre 2010.

 

11. in attuazione del comma 10, con decreto del ministero dello sviluppo economico, adottato su proposta dell’autorità del gas e dell'energia elettrica entro 90 giorni, è rideterminata l’entità degli incentivi, benefici e agevolazioni.

(chi copia, linki la fonte)

difficilmente calderoli ha lasciato uguale il testo, perché la versione di giovedì avrebbe prodotto effetti preoccupanti:

– riduzione del 3% delle bollette dei luce e gas, con finalità di ridare alla lega nord il consenso della base delle piccolissime imprese e dei consumatori domestici dell'alta italia

– modestissimo effetto di immagine perché il 3% non si sente nelle bollette, e basta uno scherzo delle quotazioni del petrolio per rendere invisibile ogni beneficio

– riduzione del 30% degli incentivi alle fonti rinnovabili di energia, con arrabbiatura delle migliaia di famiglie che hanno messo i pannelli solari sul tetto (soprattutto in lombardia e veneto)

– riduzione del bonus sociale che assegna uno sconto sulle bollette delle famiglie povere

– riduzione degli incentivi cip6 a raffinerie con gassificazione, centrali turbogas ciclo combinato, inceneritori con ricupero di energia

– riduzione dei sussidi alle fs (la corrente dei treni), all'industria dell'alluminio primario (come alcoa), all'acciaieria thyssenkrupp di terni

– riduzione dei fondi per gli oneri nucleari (sogin) e altre voci.

(ringrazio il senatore del pd francesco ferrante)

aggiornamento delle ore 16,20

ecco il testo dell'articolo 35 della manovra finanziaria, nell'ultima versione disponibile.
come si vede, il progetto di calderoli c'è ancora tutto.

eppure il ministro dell'ambiente, stefania prestigiacomo, assicura che no, nel testo finale non c'è alcun taglio agli incentivi.

10. allo scopo di ridurre il costo finale dell’energia per i consumatori e le imprese, a decorrere dal 1° gennaio 2012, tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni, comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e del gas naturale, previsti da norme di legge o da regolamenti sono ridotti del 30 per cento rispetto a quelli applicabili alla data del 31 dicembre 2010.

11. in attuazione del comma 10, con decreto del ministro dello sviluppo economico, adottato su proposta dell’autorità per l’energia elettrica e il gas entro 90 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, è rideterminata l’entità degli  incentivi, dei benefici e delle altre agevolazioni.

 

il kyoto club: "dilettanti allo sbaraglio"

per kyoto club il solo annuncio di misure di questo tipo, dopo che si era raggiunto un delicato equilibrio con il quarto conto energia per il fotovoltaico, è micidiale per il settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica e per la credibilità del sistema italia a livello internazionale. peraltro le sanzioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi al 2020 sarebbero ben superiori a quelle delle quote latte.
kyoto club apprende con incredulità che il testo della manovra economica del governo continua a riportare, negli ultimi due commi dell'articolo 35, la disposizione che prevede a partire dal 1° gennaio 2012 il taglio del 30% della componente della bolletta elettrica e del gas destinata a finanziare agevolazioni di vario tipo, incluse le fonti rinnovabili.
il ministro della semplificazione normativa, roberto calderoli, che si è fatto strenuo promotore di questa proposta bomba, secondo kyoto club probabilmente non conosce la materia che sta maneggiando, né gli impegni vincolanti per il nostro paese al 2020. tanto meno sembra conoscere il tessuto imprenditoriale che sta dietro un comparto, quello delle rinnovabili e dell'efficienza energetica che come tutti i settori industriali ha bisogno di un quadro stabile per investire e creare reddito. un comparto, peraltro, molto ben radicato nelle regioni del nord italia, dove la lega dice di avere l’esatta percezione di quello che vuole l’opinione pubblica.
un segnale però che dimostra lo scollamento di una parte della  politica dalla realtà produttiva in un settore strategico per il futuro del paese così come dal quadro di riferimento europeo.
per kyoto club, usare la mannaia per dirimere un ambito complesso, senza distinguere tra incentivi e agevolazioni di diversa natura e senza valutare gli impatti di un approccio che così come concepito è probabilmente incostituzionale, solleverà un vespaio e sarà sicuramente controproducente per un governo che ormai è in una continua fase di corto circuito, dove alcuni ministri scavalcano posizioni già acquisite e concordate in ambito collegiale, in un esercizio di totale improvvisazione.
per gianni silvestrini, direttore scientifico di kyoto club e di qualenergia, “il solo annuncio di misure di questo tipo, dopo che si era raggiunto un delicato equilibrio con il quarto conto energia per il fotovoltaico, è micidiale per la credibilità del sistema italia a livello internazionale. peraltro le sanzioni per il mancato raggiungimento degli obbiettivi al 2020 sarebbero ben superiori a quelle delle quote latte!”.
gli effetti di questo provvedimento sarebbero marginali nelle tasche dei cittadini, ma avrebbero effetti
dirompenti per il settore delle energie pulite con circa 100mila occupati diretti e indiretti e per quello dell'efficienza energetica che coinvolge un numero molto maggiore di addetti.

e tutto questo, proprio mentre il governo dovrebbe lavorare ad un nuovo quadro regolatorio e incentivante per il settore delle rinnovabili e dell'efficienza energetica in vista degli obiettivi europei del 2020.

i verdi

"con l'ennesimo attacco alle rinnovabili il governo ha deciso di affossare l'economia e un settore che può rappresentare oltre 3 punti di pil".
lo dichiara il presidente nazionale dei verdi angelo bonelli che aggiunge: "e' ormai evidente che questo governo non solo non ha una politica energetica ma che è nemico dell'innovazione e delle 'energie verdi' su cui tutti gli altri paesi europei stanno investendo con forza".
"le rinnovabili non sono un lusso ma un investimento sul futuro. nei prossimi 10 anni gli investimenti le rinnovabili, l'efficenza ed il risparmio energetico potrebbero portare a 2,5 milioni di posti di lavoro – continua il leader ecologista -. posti di lavoro che con questo governo che va nella direzione opposta rispetto al resto d'europa, non ci saranno mai".
"invece di toccare tasti fondamentali come la la riduzione della spesa militare (ci spieghino a cosa servono i 131 caccia f-35 che l'italia sia è impegnata ad acquistare per 15 miliardi di euro) che in italia ha raggiunto la cifra record di 600 euro pro-capite, continua l'accanimento nei confronti delle energie rinnovabili – conclude bonelli -. invece di accanirsi sulle fonti rinnovabili si riducano gli incentivi agli idrocarburi che – quelli sì – appesantiscono la bolletta".

asso energie future

"grazie alla lega e al ministro calderoli! con l'emendamento voluto alla manovra finanziaria hanno di fatto aumentato l'incentivo al fotovoltaico tagliato dal quarto conto energia, che prevedeva una diminuzione tra il 40 e il 45% sugli incentivi decisi nel 2010. invece, grazie all'impegno e alla passione della lega nord, il contributo viene rialzato del 10-15%". ad affermarlo, ironicamente, il presidente di asso energie future, massimo sapienza che nella nota spiega: "se quello che tutti hanno in mano ora è effettivamente il testo che sta andando alla firma del quirinale, dovremo festeggiare. evidentemente, il ministro leghista della semplificazione del programma calderoli ha semplificato troppo, e non si è accorto che nel frattempo, il governo di cui fa parte aveva già tagliato, e di parecchio, l'incentivo al fotovoltaico, nel maggio del 2011, rispetto al dicembre 2010. quindi, quello contenuto nel decreto, è di fatto un aumento delle tariffe".
peccato, aggiunge sapienza, che "si tratti solo della solita incapacità dell'esecutivo e non di un ripensamento reale sulle disastrose politiche energetiche: nel chiuso delle sue stanze, questo governo non si rende conto di quello che succede nella società e nell'economia, e non prende nemmeno nota delle sue azioni e delle leggi che fa approvare".
"il dramma ha sempre dei risvolti farseschi: questo è il caso. in realtà il governo, persa la partita nucleare, vuole spianare la strada al carbone. per farlo, ammazza definitivamente le rinnovabili: non solo il fotovoltaico ma soprattutto l'eolico e le biomasse con questo provvedimento", conclude il presidente di asso energia future, commentando il punto 10 dell'articolo 35 della manovra che recita:" allo scopo di ridurre il costo finale dell’energia per i consumatori e le imprese, a decorrere dal 1° gennaio 2012, tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni, comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e del gas naturale, previsti da norme di legge o da regolamenti sono ridotti del 30 per cento rispetto a quelli applicabili alla data del 31 dicembre 2010".

prestigiacomo: non reintrodotto taglio incentivi

 “non mi risulta che nel testo della manovra inviato al quirinale sia stato reintrodotta la norma che prevede il taglio del 30% di incentivi e agevolazioni relative alle forniture di energia elettrica”.
stefania prestigiacomo

vigni degli ecodem

“tagliare ulteriormente del 30 per cento gli incentivi alle rinnovabili è una follia”: con queste parole il presidente degli ecologisti democratici fabrizio vigni commenta il blitz che ha introdotto nel testo della manovra economica la norma sul taglio agli incentivi per le energie pulite.
“quale mente perversa può aver pensato di colpire nuovamente le rinnovabili – prosegue fabrizio vigni – a pochi mesi dal già devastante decreto romani? come si fa a non vedere che le rinnovabili e l'efficienza energetica devono essere le priorità di un nuovo piano energetico per l'italia, tanto più ora che il nucleare è uscito di scena? non è neppure questione di destra o sinistra: qui siamo di fronte ad un governo che non comprende dove sta andando il mondo. bisogna fare di tutto per impedire questo ulteriore danno all'economia italiana. una volta di più – conclude il presidente ecodem – si conferma la necessità di girare al più presto pagina nel governo del paese”.

 aggiornamento delle 17,50

anche il ministro paolo romani smentisce il fatto che nel testo definitivo della manovra economica ci sia il passo sul taglio agli incentivi, quello che era stato proposto al consiglio dei ministri di giovedì e che era stato bocciato.

quale il motivo di questa doppia versione?

ci sono più ipotesi.

un'ipotesi dice che per errore il consiglio dei ministri abbia mandato al quirinale una versione vecchia del testo.
un'altra parla di errore dei commentatori e giornalisti, che si sono basati sul testo disponibili che però non era il più recente.

  • Marcello |

    @Diana: vallo a dire ai produttori di energia che si cambia dal 01/01/2012 che si passa al pay-as-bid… 20 €/MWh in meno e sono tutti in bancarotta

  • alessandro |

    per Gabriele,
    ma chi decide cosa è ingiusto? il sistema degli incentivi è stabilito in specifiche Direttive Europee ed è praticato, con una varietà di strumenti in tutto il mondo.
    lo scopo è ovviamente che la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile non è competitiva con quella fossile. Se lo fosse l’incentivo sarebbe un furto.
    Ma non lo è. Per pareggiare il tasso di redditività (e quindi essere finanziabile) deve essere incentivato. Fin qui la Direttiva UE.
    Ora lo scopo: tutto il mondo, non solo la UE, ha deciso che l’allarme per il cambiamento climatico è serio e credibile. Che le conseguenze sarebbero gravissime e si cominciano già a manifestare. Si può ovviamente discutere ciò, ma sarebbe utile un minimo di sforzo in più: “discutibile”, …, perchè?
    Possiamo partire da qui? http://ec.europa.eu/clima/policies/roadmap/index_en.htm
    Meno incentivi e più soldi nelle tasche della gente, ma il disatro climatico, fanno un mondo peggiore (e anche più costoso perchè non riusciremmo a mettere sotto controllo il prezzo dei prodotti fossili).

  • diana |

    @ Marcello: eliminare le congestioni sulla rete di trasmissione potrebbe essere di aiuto (v. Sorgente-Rizziconi)..

  • Gabriele |

    Non ci credo… ma sarebbe un passo in avanti!
    Il sistema degli incentivi è profondamente ingiusto.
    Se una forma di produzione energetica è conveniente, perchè ha bisogno di essere incentivata? Se non è conveniente, perchè incentivare qualcosa che non fa che aumentare il costo dell’energia?
    Gli incentivi servono solo a portare via soldi a tutti per distribuirli secondo criteri discutibili.
    Meno incentivi e più soldi nelle tasche della gente fanno sicuramente un paese migliore!

  • Ludo |

    Però si fa riferimento al 31/12/2010….sul fotovoltaico gli incentivi per il 2012 erano già stati tagliati ben più del 30%…dov’è il trucco?

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