ambiente. l’adidas si unisce con puma e nike nella sfida contro l’inquinamento. le magliette tossiche.

l'adidas, il secondo produttore al mondo di articoli sportivi, risponde alla campagna detox di greenpeace, impegnandosi a ridurre a zero il rilascio di sostanze chimiche pericolose in tutta la sua filiera produttiva e nei prodotti entro il 2020.

questo impegno arriva a sole sette settimane dalla pubblicazione del rapporto di greenpeace “panni sporchi”, rapporto che rivela l’esistenza di relazioni commerciali tra alcuni dei maggiori brand di abbigliamento – tra cui puma, adidas e nike – e aziende produttrici responsabili per il rilascio di sostanze tossiche inquinanti nei fiumi cinesi.

un secondo rapporto, pubblicato la settimana scorsa, intitolato “panni sporchi 2”, ha aggiunto prove che sostanze chimiche persistenti nell’ambiente, bioaccumulanti (cioè che si accumulano lungo la catena alimentare) e capaci di alterare il sistema ormonale dell'uomo, come il nonilfenolo, vengono usate nel processo di manifattura da più di 14 marchi internazionali, tra cui kappa, h&m e abercrombie&fitch.

su 78 articoli di abbigliamento e scarpe sportive acquistati da greenpeace in 18 differenti paesi in tutto il mondo, fra cui anche l’italia, risultava che 52 prodotti appartenenti a 14 marche (abercrombie, adidas, calvin klein, converse, g-star raw, h&m, kappa, lacoste, li ning, nike, puma, ralph lauren, uniqlo e youngor) sono risultati positivi al test sui nonilfenoli etossilati (npe).
questi composti, usati anche nell’industria tessile, una volta rilasciati nell’ambiente si trasformano in una sostanza pericolosa, il nonilfenolo (np).
il nonilfenolo è persistente perché non si degrada facilmente, bioaccumulante perché si accumula lungo la catena alimentare e può alterare il sistema ormonale dell’uomo anche a livelli molto bassi.

«l’impegno di adidas per una politica di “scarichi zero” dimostra il riconoscimento che non esistono “livelli sicuri” e che solo la totale eliminazione delle sostanze chimiche pericolose dalla sua filiera produttiva può fare la differenza. ora attendiamo che i tre più grandi brand sportivi trasformino le loro promesse in piani concreti e in grado di apportare cambiamenti reali lungo tutta la filiera tessile», afferma vittoria polidori, responsabile della campagna inquinamento di greenpeace.

in particolare, l'adidas promette anche alcune azioni molto specifiche e immediate, inclusa l'eliminazione graduale dei nonilfenoli etossilati basata su un approccio che non tollera "livelli sicuri" e l’impegno a lavorare su tutta la sua catena di fornitura.
l'adidas ha anche accettato di rispettare il “diritto di sapere” per garantire la piena trasparenza sull’utilizzo delle sostanze chimiche rilasciate dai fornitori.
ha inoltre esplicitamente dichiarato il suo impegno a sviluppare un approccio trasversale, in aggiunta al piano aziendale.

altri marchi dell’abbigliamento si sono pubblicamente impegnati nella sfida "detox", tra cui lacoste , g-star raw , uniqlo e la marca sportiva cinese li ning.