8 ottobre 1963, ore 18,05.
longarone, piove.
la diga è un tappo altissimo di cemento chiaro – diaframma incomunicabile – che chiude la valle del vaiont.
se mi sposto più a monte, verso perarolo, o più a valle, verso belluno, vedo comparire o scomparire la diga nel taglio verticale della valle stretta del vaiont, che nella rupe della montagna pare il taglio fatto dal coltello di un gigante.
piove e l'aria è densa e scura.
rilevazioni:
a perarolo sono caduti 50,4 millimetri di pioggia la settimana scorsa, dal 3 al 5 ottobre. ora la massima è 200 millimetri.
qui a longarone, nei giorni scorsi è piovuto meno che a perarolo, 43 millimetri, ma tra ieri e oggi è piovuto molto di più, anzi, un vero scravazzo, 280 millimetri.
a santa croce, in questi tre giorni sono piovuti 396 millimetri d'acqua a secchiate.
alla diga gallina, sì quella diga costruita dodici anni fa a chiudere la vallata a fianco del vaiont, è venuta giù a secchiate, 718 millimetri la massima rilevata fra l'altroieri e oggi. non ha solamente scravazzato, di più, molto di più.
dobbiamo preoccuparci?
i torrenti gorgogliano pieni, il piave è spesso e torbido come il cielo; solamente dove ci sono le dighe l'acqua non scende, trattenuta dal cemento.
i dati citati sono rilevazioni pluviometriche registrate da alcune delle stazioni di misura fra il 3 e l'8 ottobre 1963.
(da uno studio dell'ingegnere idraulico antonio rusconi)