cittadini lombardi, rovistate in cantina e riscoprite zagaglie, fionde, mazzafruste, alabarde, spingardoni, baliste, frombole, colubrine, quadrelli, giavellotti, picche, onagri: è passata la legge regionale in base alla quale anche le armi individuali da lancio sono autorizzate per accoppare i roditori che le nonne chiamavano castorini e la cui pelliccia morbida e calda serviva a ornare il collo dei paletò, e che oggi invece si chiamano nutrie, nemiche degli agricoltori perché mangiano i raccolti nei campi.
la caccia libera al castorino è proprio libera e può essere esercitata ovunque (ma non da chiunque) anche al parco giochi, nel piazzale dell’ipermercato, in via roma e davanti alle elementari perché decadono tutti ma proprio tutti i divieti di caccia.
ne avevo scritto poche settimane fa con questo articolo intitolato “la lombardia ha deciso di sterminare milioni di castorini” (clicca qui) e avevo raccontato nel dettaglio la storia italiana dei castorini in un articolo del gennaio scorso (clicca qui).
interessante notare che i castorini ossia nutrie trovano i loro nemici peggiori nei predatori naturali (soprattutto i cani randagi) e soprattutto nel freddo (l’inverno ne fa strage e bastano un po’ di gelate per sterminare gran parte di questi roditori).
invece la caccia sortisce pochissimi effetti perché, dopo i primi spari, questi animalacci si fanno furbi e si sottraggono alle schioppettate.
ma ecco un po’ di dettagli.
il consiglio regionale ha approvato le modifiche alla legge regionale 7 ottobre 2002 n. 20 sul “contenimento della nutria”.
la nuova legge, di cui è stato relatore il consigliere carlo malvezzi (ncd), a parere della regione lombardia rimedia a un vuoto legislativo perché il castorino ovvero nutria non è compreso fra le specie cacciabili secondo la legge italiana.
la legge appena approvata prevede che i castorini ovvero nutrie, animalacci che danneggiano i raccolti e scavano tane negli argini dei fiumi, possano essere eliminati su tutto in territorio lombardo incluse – badabén – anche tutte le zone dove è vietata la caccia, cioè per esempio nei giardini privati e nel cortile dell’asilo.
la legge prevede che questi brutti roditori possano essere accoppati “anche con le armi da sparo, il gas, le trappole e le armi la lancio individuale, per esempio le fionde”.
(proprio così, le fionde: non è una battuta scherzosa).
viene inoltre stabilito che, per la restante parte del 2014, le province potranno attuare le misure previste nei piani di contenimento, così da non interrompere le azioni di abbattimento.
a partire dal 2015, la giunta regionale elaborerà un programma regionale triennale per coordinare gli interventi finalizzati alla totale eradicazione dell’animale.
“in questo modo – ha precisato carlo malvezzi – eviteremo che i singoli enti si muovano come in passato in ordine sparso e in modo, quindi, inefficace”.
anche rispetto ai soggetti che saranno autorizzati all’abbattimento, malvezzi è chiaro: “chi teme il far west senza regole e controlli è fuori strada – ha precisato. – gli autorizzati all’abbattimento sono la polizia municipale e provinciale, gli agenti venatori volontari, le guardie giurate, gli operatori della vigilanza idraulica, i cacciatori e i proprietari o conduttori dei fondi agricoli in possesso di porto d’armi e con copertura assicurativa. tutti assoggettati al coordinamento previsto dai piani e ad una adeguata formazione di base”.
le risorse stanziate sono complessivamente 150.000 euro, 55.000 per lo smaltimento delle carcasse, 15.000 per l’attuazione di metodi di controllo selettivo e 80.000 per il finanziamento delle attività di monitoraggio.