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potrebbe essere una conseguenza del cambiamento del clima o, più facilmente, è una variazione del momento come accade di continuo nella meteorologia; ma la siccità di questi mesi lascia a secco non solamente fiumi, laghi e canali irrigui ma anche le centrali idroelettriche.
i chilowattora prodotti dalla corsa dell’acqua sono in frenata brusca da qualche mese.
poiché i consumi elettrici crescono (complice ancora una volta il clima), per soddisfare la domanda degli italiani devono marciare di più le centrali termoelettriche, e soprattutto quelle alimentate dal metano.
il quale costa, e il quale pesa sulla bolletta dei consumatori. e presto l’aumento di consumi di gas potrebbe farsi sentire sui costi elettrici.
secondo i dati di terna, la spa dell’alta tensione, al 31 dicembre i bacini idroelettrici italiani erano vuoti a metà.
lo stato d’invaso diceva che un mese fa le dighe erano prosciugate con il 50% netto della capacità.
da ottobre in poi l’acqua nei bacini ha cominciato a scendere in modo velocissimo e sta raggiungendo il minimo dal 1970.
l’andamento di dicembre dice che le centrali idroelettriche all’asciutto hanno dimezzato la produzione del 51,1%, e il vento ha lasciato ferme le pale dell’eolico (-54,4%).
i primi segnali di gennaio confermano che la tendenza non si è interrotta nelle settimane appena passate. al contrario, si è inseverita. il secco si è…