qui ecomondo alla fiera di rimini.
in uno dei convegni, gallandi dell'rse (la società pubblica di ricerca del gruppo gse) spiega le nuove sfide per la sicurezza delle reti con il diffondersi degli impianti rinnovabili, e in particolare con eolico e fotovoltaico.
la cosa più temuta è la cosiddetta *sindrome del summer sunny sunday* (ssss), cioè una domenica con poca domanda di elettricità, le fabbriche spente e quindi scarsa richiesta di energia, e il fotovoltaico che produce a tutto fotone.
in queste condizioni il sistema elettrico è traballante.
interrompe gianni silvestrini: "quest'estate – dice – in alcune giornate a bassa domanda in germania si sono trovati a dover gestire punte di 12mila megawatt fotovoltaici".
gallandi conferma: in casi come questi, le centrali convenzionali devono stare spente ma prontissime a entrare in servizio per garantire eventuali scostamenti imprevisti di produzione e per far partire l'illuminazione notturna quando il sole scende (e il fotovoltaico smette di produrre).
è necessario quindi preparare il sistema elettrico a distacchi di carico, cioè spegnere impianti fotovoltaici, se il sistema elettrico lo richiede.
sennò si rischia un blackout.
è vero. quello che dicono gallandi e silvestrini è vero e stravero.
insomma anche le tecnologie non programmabili devono *responsabilizzarsi* per evitare gli sbilanciamenti del sistema elettrico.
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